Incontro nazionale 2007
OPERARE GIUSTIZIA IN UN MONDO INGIUSTO
Memorie e prospettive
Interventi
Lasciate allora la parola agli anziani. Tra me e Carlo c’è un po’ di difficoltà a capire chi è più vecchio. Lui è nato il 12 aprile del 1926, ed anch’io lo stesso giorno e lo stesso anno. Ma non sappiamo l’ora. Noi siamo vecchi, ma fin quando uno continua a sognare non è vecchio.
Ungaretti diceva che nessuno torna mai nel luogo dove è stato prima, nella stessa maniera. Sento che quando si ritorna è cambiato il luogo ma sei cambiato anche tu.
Qualcuno di noi è ritornato a fare il prete normale, ed io pure, ma non siamo più gli stessi, la vita ci ha cambiati. Non vorrei essere pessimista, soprattutto in questi tempi; io lotto infatti contro il pessimismo, io vorrei sempre essere ottimista. Se ci pensiamo, vediamo che ci sono molti salmi pieni di ottimismo, ma moltissimi pessimisti: quelli che dicono a Dio: “Ma tu non vedi nulla? Sei cieco? Vedi a che punto siamo giunti!” È il salmo 34, ma spero che questo non sia pessimismo, ma una preghiera forte.
Quando vediamo delle cose che vanno male, ingiustizie grosse, l’ecologia, tante cose brutte ed anche non belle nella chiesa, che mi danno un po’ fastidio, è facile lasciarsi prendere dal pessimismo. Bisogna sempre essere ottimisti. Prima si accennava alle donne che vanno al sepolcro il mattino della Risurrezione. Esse quel giorno avevano perso ogni speranza. Si recarono là per fare l’ultimo servizio e, dopo quello, tutto sarebbe finito. Invece da lì è nata la speranza.
Anche se abbiamo difficoltà ad essere ottimisti, bisogna bandire il pessimismo.
Ungaretti diceva che nessuno torna mai nel luogo dove è stato prima, nella stessa maniera. Sento che quando si ritorna è cambiato il luogo ma sei cambiato anche tu.
Qualcuno di noi è ritornato a fare il prete normale, ed io pure, ma non siamo più gli stessi, la vita ci ha cambiati. Non vorrei essere pessimista, soprattutto in questi tempi; io lotto infatti contro il pessimismo, io vorrei sempre essere ottimista. Se ci pensiamo, vediamo che ci sono molti salmi pieni di ottimismo, ma moltissimi pessimisti: quelli che dicono a Dio: “Ma tu non vedi nulla? Sei cieco? Vedi a che punto siamo giunti!” È il salmo 34, ma spero che questo non sia pessimismo, ma una preghiera forte.
Quando vediamo delle cose che vanno male, ingiustizie grosse, l’ecologia, tante cose brutte ed anche non belle nella chiesa, che mi danno un po’ fastidio, è facile lasciarsi prendere dal pessimismo. Bisogna sempre essere ottimisti. Prima si accennava alle donne che vanno al sepolcro il mattino della Risurrezione. Esse quel giorno avevano perso ogni speranza. Si recarono là per fare l’ultimo servizio e, dopo quello, tutto sarebbe finito. Invece da lì è nata la speranza.
Anche se abbiamo difficoltà ad essere ottimisti, bisogna bandire il pessimismo.