Incontro nazionale 2007
OPERARE GIUSTIZIA IN UN MONDO INGIUSTO
Memorie e prospettive

Interventi


 
Penso di aver seguito bene quanto è stato detto, specialmente per le analisi fatte. Il mio stato d’animo ora è questo. A 85 anni suonati di analisi ne ho le borse piene. Nei miei 87 anni ho vissuto due crisi epocali molto profonde.
Un episodio risale al 1945, quando mio cugino torna dai campi di concentramento e mi dice. “Gino, io in cinque anni ho imparato solo a tenere il fucile in mano e a sparare. Tu dici che sono ancora un uomo?” questa roba qui mi ha sbudellato. L’altra è stata nel 1968, che ho vissuto come una crisi profonda dell’epoca che stavo vivendo, che per me è durata dal ‘63 al ‘73.
La terza per me è la più ingarbugliata, ecco perché parlo, credo sia anche la più profonda. Mi trovo con il naso di fronte ad un muro e mi chiedo: verso dove andiamo?
Vi faccio una proposta: essa può essere ingenua e irrealizzabile. Di voialtri ho stima. Pensate sia possibile avere, sembra quasi di ridervi sopra, una notifica dei tentativi, noi siamo delle gocce, me lo son tolto dalla testa che il mondo cambi prima che io muoia, perchè cambio io morendo.
La vorrei porre ora, magari questa sera prima di andare a casa la formulerei meglio. Sarei contento di sapere, proprio per la stima che ho di voialtri, di sapere, al di là delle parole che ci siamo dette – molto belle – che tipi di tentativi fate, perchè io possa apprendere da 40 persone, che 40 ruote girano.
Mi piacciono poi o non mi piacciono, imparo comunque e poi potrò anche lasciar perdere dicendo che non è il mio carro.
Come questo potrà avvenire non so, ma è un anelito che io esprimo a voi.
Già arrivando questa mattina, pensando a voi, dicevo: “Qualunque cosa si dica, questo lo dovrò dire, perché sento che vale la pena di vivere, imparando dai tentativi che voi fate, per sapere se è ancora possibile fare un passo in avanti che serva non a me, ma al mondo.
Sono in un mare grosso, non ho nessuna crisi e non ho paura, ma capisco che sta per aprirsi un mondo bello, molto grandioso, molto importante, sapendo che voi fate dei passi, che voi lottate, che voi fate dei tentativi, che voi avete dei signori fallimenti, ce ne fossero molti!
Fallisce chi non fallisce mai.
Mi farebbe piacere – pensate sia possibile? – raccogliere in tre pagine quelle cose sulle quali mille persone possono ridere, ma noi non ci ridiamo sopra, perché questa è la nostra vita.
Ho detto tutto.

Gino Piccio


 

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