Incontro nazionale 2007
OPERARE GIUSTIZIA IN UN MONDO INGIUSTO
Memorie e prospettive

Interventi


 

Creare speranza, questo mi sembra importante. Il vizio di fare la predica ce l’ho sempre, una deformazione mentale che ho avuto nella mia educazione.
L’etica è qualcosa di religioso, che non ha nulla a che fare con il quotidiano della gente. Se è religioso al credente non si deve fare nessun discorso. Mi sembra allora opportuno laicizzare questo concetto. Non dobbiamo portare la salvezza dell’anima separata da tutto il resto. Mi è piaciuto il sottotitolo del libro di Corrado Augias: “L’uomo più grande della storia”. Così pure un’altra espressione detta da Ermanno Olmi: “Gesù è l’incarnazione dell’idea che Dio si è fatta dell’uomo” Gesù è il modello uomo, non è l’essere soprannaturale.
Laicizzare Gesù, rifare tutto un lavoro del genere. L’etica è propria delle relazioni umane, non è quindi un problema religioso. Potrei quindi parlare con chiunque di etica. Dal momento che si è pensato all’etica come un fatto prettamente religioso è chiaro che ad un economista, ad un capitalista, non gliene importa niente, però vanno in chiesa. Pensano che l’etica esuli dai rapporti sociali, non è vero… A me ha strabiliato la lettura della Dichiarazione Universale dei diritti umani: parole di fraternità.

Noi ci siamo spogliati fisicamente dalla tonaca, ma la nostra testa è ancora legata ad alcune cose. Riuscire a parlare con tutti di cose serie.
Don Milani ad un certo punto dice: “Lottiamo per la pace, e se non la raggiungeremo, almeno avremo salvato la nostra anima”. Il vecchio sindaco di Torino, Diego Novelli, in uno dei suoi interventi dello scorso anno ad un certo punto dice: “Se alla fine non riusciremo ad impedire la costruzione di questa linea, quanto meno nel nostro impegno avremmo dato un senso alla nostra vita”. Per superare quella forma di angoscia che a me spesso capita, mi chiedo: “Che hai fatto nella vita? Che cosa sei riuscito a concludere?
Presumere di farsi carico di salvare il mondo, io la chiamo presunzione. Sono d’accordo con Gino Piccio quando dice: “Mi son tolto dalla testa che il mondo possa cambiare prima che io muoia”.
Se ci prefiggiamo di fare i salvatori senza poter salvare, viviamo nell’angoscia. Essa va superata. Pensiamo alle parole di Gesù: “Voi siete testimoni…”. Punto. E poi quello che succederà, succederà. Mi sembra importante che noi riusciamo a vivere con gioia, ritenendoci fortunati di aver conosciuto il personaggio Gesù.

Pippo Anastasi


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