“Carico leggero e pesanti fardelli: l’Evangelo in Italia”
Incontro nazionale PO 2008 (17)


 

In preparazione al Giubileo del 2000, la diocesi di Roma ha proposto una missione in tutti gli ambienti di lavoro. È stato fatto un censimento delle fabbriche, delle banche, dei ministeri, degli esercizi commerciali e di tutti i luoghi di lavori. Una prima iniziativa era quella di svolgere la missione organizzando messe e benedizioni all’interno delle varie realtà lavorative. Dall’esperienza di alcuni di noi si è proposto ed è stato accettato un percorso che si fondava sul leggere e vivere insieme il Vangelo. Si diceva: “Valorizziamo la lettura della vita lavorativa per vivere il Vangelo e leggiamo il Vangelo per vivere la nostra quotidianità sul lavoro”. Era un riscoprire nella vita di lavoro come ognuno di noi vive i valori evangelici delle Beatitudini. Dalla povertà alla mitezza, dal costruire la pace, al lottare per la giustizia nella quotidiana attualizzazione di percorsi personali ed impegni di solidarietà collettiva. Nella fabbrica siamo in 2500 lavoratori e circa 200 di essi si coinvolsero in questo percorso. Per un anno intero, ogni settimana, durante l’ora di pranzo gruppi di quattro, cinque, dieci persone si incontravano. Si leggeva il testo del Vangelo domenicale e si attualizzava alla vita ed alle problematiche della fabbrica, oppure si partiva da un fatto accaduto nella realtà lavorativa e ci si domandava che cosa ci diceva e ci sollecitava il Vangelo su quella situazione. Alcuni di questi gruppi a distanza di circa dieci anni ancora continuano ad incontrarsi. Questa ricerca della essenzialità del Vangelo è fondamentale nel cammino che noi facciamo insieme agli altri. Riflettere sui fardelli che ci sono nella vita non è tanto importante, anche se sappiamo che ci sono e sono pesanti, perché è come un piangersi addosso ed alienarsi dalla vita. È molto meglio domandarsi: “Qual è il carico leggero che ognuno di noi può portare, e lo può condividere con gli altri? Qual è quel carico leggero che mi sento di portare e di proporlo alle persone che lavorano con me? Fondamentalmente due dimensioni di vita la prima è “il vivere in ogni momento la presenza di Dio” che vive ed abita in me e “il vivere la comunione con Dio” in tutte le cose che faccio, in cui sono immerso, attraverso il lavoro e principalmente con le persone con cui lavoro. Questa presenza di Dio e questa comunione con Dio mi rende cosciente del “senso” di ogni cosa che affronto e vivo. La seconda dimensione è il condividere la vita con ogni persona in quel momento e nell’attimo che sto vivendo. È il condividere il cammino della vita per vivere la povertà e la pace, la giustizia e la lotta per la giustizia. È il condividere le lotte per la sopravvivenza nel lavoro e per affermare che il lavoro è un bene ed un diritto di tutti e per tutti. È il condividere la vita nell’ambiente per valorizzare insieme ed essere attenti all’acqua, all’aria, alle cose essenziali della vita. E mi sono reso conto che tanto più riesco a condividere questi valori essenziali, tanto più ho la forza ad andare avanti, a capire il “senso” della vita e la bellezza della creazione, delle creature e del creato.

Mario Pasquale


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