Sguardi e voci dalla stiva:
il popolo delle carceri


 

 FINE PENA MAI

 

Mi sento diverso
da voi che cercate
di addomesticarmi.
Diverso tra diversi
che mi giudicate.
Diverso da ciò
che ero, e
da questo perenne
rappresentare.
Mi sento diverso,
malato,
dai vostri respiri
che non sanno più
ascoltare.
Figlio e Padre
dei mondi che
ora mi fanno parte.
Mi sento diverso,
mi amo, vi amo,
qui,ora,per voi,
un uomo invisibile.
Mi sento diverso,
in questa mia vita
che grida forte:
non rubate i sogni,
ciò che resta.

V. Andraous


 

A FRATE LUPO

 

La tua è forse l’ultima chiamata
a chi ti deve la penosa risalita
dal fondo di tutti gli abissi,
una testimonianza di ricordi
dolorosi e spietati
prima di lasciarmi il tuo Credo
di salvezza dal naufragio.

Sì, è venuto il tempo
di fissarti con infinito bene
per le tue ossa dolenti
dai lunghi pellegrinaggi
che ti obbligano al riposo,

Tu, portavoce di bene fraterno
con parola samaritana
di antiche scritture,
scardinavi alla radice
cancelli e mura ergastolane:
hai voluto darci di te
tutto ciò che hai potuto
al di là di ogni colore di pelle.

Ora che come te sono al tramonto
ricordo di avermi detto
di non dimenticare,
quando sarà l’ora del congedo,
di offrire alla vita un segno di croce
ed un messaggio d’amore,
come l’albero del sandalo
che profuma il taglio dell’accetta
prima dello schianto.

Alfredo Bonazzi

(primo lupo irpino uscito fuori dal branco)

 


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