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Nella primavera 1987 Rutilio Sanchez – Tilo, sacerdote salvadoregno, ha incontrato a Milano i segretari nazionali e alcuni altri pretioperai lombardi, per dire a tutti i PO italiani alcune proposte a nome delle comunità cristiane del Salvador.
Una sua lettera in proposito, assieme a un’altro scritto di Ubaldo Gervasoni, è stata pubblicata nel n° 1 di “PRETIOPERAI”. Riproduciamo qui un’altra sua lettera del maggio 1987, che riordina e riassume le proposte fateci da Tilo.
Il punto più forte era la proposta di realizzare una presenza di pretioperai italiani in Salvador, alternandosi due PO per il periodo di 3-6 mesi, per esercitare il Ministero della consolazione con una pastorale di accompagnamento di alcune comunità salvadoregne.
Cesare Sommariva e Andrea Marini diedero una prima disponibilità alla riflessione su questo punto centrale. Ne abbiamo discusso con i pretioperai lombardi e nel coordinamento nazionale.

A gennaio di quest’anno abbiamo ricevuto la lettera e il progetto che qui sotto riproduciamo.
Andrea e Cesare hanno portato la loro disponibilità fino a partire entro i primi di maggio 88: rimarranno in Salvador tre mesi.
Durante il seminario nazionale di Verona la serata di sabato 14 maggio sarà occupata dalla comunicazione di Pietro Brignoli sulla situazione in Salvador, dove è ormai da parecchi mesi.
Riteniamo che questo sia un importante impegno da assumere a livello nazionale, con la discussione del maggior numero possibile di pretioperai.


 

1. La lettera di Tilo che riordina le proposte fatteci

Managua, maggio 1987

Stimati fratelli e sorelle,
nel 1987 ci proponiamo di intensificare la comunicazione; questo ci permetterà di avanzare nel lavoro e aumentare l’efficacia sia del vostro che del nostro lavoro.
Noi però abbiamo dei problemi; le nostre basi e direzione del Coordinamento Responsabile sono nell’interno del paese. Abbiamo l’appoggio di un gruppo all’esterno, ma ci mancano persone e mezzi tecnici per dare attenzione e risposte alle esigenze richieste dalla situazione che vive il nostro paese. Per tutte queste ragioni chiediamo la vostra comprensione e di assumervi lo sforzo per trasmettere le notizie; così ci aiuteremo creando un canale permanente d’informazione ed un coordinamento reciproco.
A tale proposito proponiamo i punti seguenti per avanzare:
1. Inviateci il vostro piano di solidarietà l987/88 con El Salvador e America Centrale, per darci un’idea della necessità che avete di informazioni e materiale, che fini vi proponete, e vi spediremo cio che ci è possibile; noi vi informeremo dei nostri progetti e necessità. L’obiettivo è di partecipare ai vostri piani e rafforzare la solidarietà.
2. Comunicare tra noi almeno ogni tre mesi, con l’invio reciproco di opinioni e contributi per migliorare la comunicazione e il lavoro in generale.
3. Desideriamo conoscere le analisi della situazione dei vostri paesi e delle vostre esperienze nel lavoro di solidarietà; circa la situazione internazionale e in generale sopra i temi che incidono. sullo sviluppo del lavoro. Vi chiediamo anche di spedirci regolarmente tutto il materiale che producete, di diffusione e propaganda; da parte nostra vi spediremo tale materiale.
4. Comunicarci le speranze e le ricerche reciproche. Nella misura che conosceremo le vostre attese e necessità, cercheremo i mezzi per soddisfarle. Continuiamo il dialogo scritto.
5. Proponiamo l’idea della missionarietà; cioè un maggior impegno nel lavoro per la pace. La partecipazione di un crescente numero di fratelli e sorelle che indirizzino i loro sforzi a visitare il paese come Consiglieri per la Pace.
In base alla nostra esperienza, consideriamo necessario un periodo mini-
mo di tre mesi, però ci possono essere alternative quali:
a) persone che vengono per una breve visita. ln tal caso chiediamo che ci si avvisi in anticipo e vengano con una credenziale di membri della solidarietà.
b) Pensiamo sia necessario che conoscano il Centroamerica, perciò ci dicano quali altri paesi desiderano visitare. Ci spediscano o portino con loro un piano di lavoro così che sappiamo quali sono i loro interessi.
c) Turismo di solidarietà. Fondamentalmente ci riferiamo a coloro che desiderano conoscere la nostra realtà: usando il tempo delle vacanze, hanno il motivo di formare relazioni con gruppi e realtà centroamericane. Al loro ritorno, fanno in modo di continuare il lavoro e l’informazione di solidarietà.
L’esperienza di questi anni ci dimostra che la testimonianza dei giovani tante volte non è stata presa seriamente, per questo suggeriamo che, se è possibile e senza escludere i giovani, le visite siano fatte da persone con credibilità, adulte, professionisti e religiosi.
6. CONIP (Coordinadora Nacional Iglesia Popular) invita ad aiutarci con un’autotassazione. Le spese sono molteplici, le principali quelle per il sostentamento di 60 missionari nell’interno del paese: vestiti, cibi, trasporti, medicine, imprevisti, ecc.
Abbiamo spese di “propaganda”; pur lottando per non cadere nel paternalismo le nostre parrocchie sono nella necessità di rispondere alle emergenze create dalla grave crisi del paese, dalla disoccupazione; dalla guerra, ultimamente dal terremoto.
Chiediamo anche la spedizione di bibbie, audiovisivi ecc., come collaborazione al nostro lavoro.
7. La fraternizzazione o gemellaggio delle nostre comunità con le vostre. Pensiamo che sviluppando questa idea arriveremo a conoscere maggiormente le necessità reciproche delle comunità, gruppi, istituzioni e loro esperienze e condividendo lo spirito cristiano, ricercare soluzioni per il nostro popolo. Voi deciderete con chi vorrete il gemellaggio.
8. Nel lavoro realizzato con i rifugiati e gli sradicati, abbiamo sviluppato l’artigianato con pitture, vestiti, ricami, ecc. Sarebbe una collaborazione importante la vostra nell’aiutarci al commercio dei prodotti. È parte del piano di riattivazione e autofinanziamento, che chiede un investimento da parte nostra, e perciò vi chiediamo di inviarci le vostre richieste, quando e quanto; a partire da dicembre saremo in grado di soddisfare le vostre richieste.
9. Un altro aiuto sul quale contiamo è la tecnologia per migliorare il lavoro per il futuro; materiale per medicina, sviluppo agrario, apicultura, educazione, comunicazione ecc., libri per lo studio di queste materie.
Un’altra grande necessità è di avere registratori, videodiffusori, macchine fotografiche, orologi; macchine per scrivere, strumenti per il lavoro agricolo.
Fraternamente e con tutto l’impegno per una prossima liberazione popolare, base del Regno di Pace.
Per la Direzione nazionale CONIP

Equipe esterna
Tilo e Enrique


 

2. Il documento che accompagna il Progetto

 

Progetto di educazione cristiana popolare del settore Cerro Guazapa e Cinquera

Organismo promotore: Coordinadora de las comunidades cristianas del sector Cerro Guazapa e Cinquera
Organismo garante: Movimento Cristiano Salvadoregno

Noi, cristiani delle Comunità del dipartimento di Cabañas e Cuscatlan in Guazapa e Cinquera, che stiamo nel territorio in disputa tra il FMLN e l’esercito di Duarte, consideriamo necessario proporre questo progetto, data la necessità nostra sulla conoscenza della Bibbia e sul cristianesimo in genere, la sua storia, la teologia.
Da vari anni (8-l0) non abbiamo maestri né guide per il popolo, ossia non abbiamo né sacerdoti né catechisti o suore, salvo sporadiche visite. Siamo “la massa della guerriglia” come dicono Duarte ed il Supremo Comando delle Forze Armate, per cui ci viene negata la civilizzazione e siamo obbligati ad una continua peregrinazione, negandoci ogni possibilità di accedere ai mercati e ai dispensari farmaceutici, ci viene impedita la comunicazione con le città ed i mezzi di comunicazione per denunciare le atrocità che l’esercito di Duarte compie contro il campesinato. Siamo oggetto continuo di operativi militari, obbligati a fuggire altrimenti ci ammazzano, dopo averci torturatí. Questo è già avvenuto varie volte, come a Copapayo dove sono state massacrate 60 persone nel 1982. Oggi le esecuzioni non sono a livello così grande, però continuano i barbari assassini, come nel maggio 1987 quando i paracadutisti violentarono ed uccisero una ragazza di 10 anni, tagliandole le orecchie; fecero lo stesso con un’altra ragazza al fiume Tisapa e, più recentemente, assassinarono Oscar Henjivas in San Antonio, tagliandogli le orecchie.
Le truppe di Duarte continuano l’assedio a queste popolazioni non solo per terra, ma anche con bombardamenti, impedendoci di coltivare i campi per paura. Dagli aerei A 37 lanciano bombe di 250/500 Kg. che divelgono case ed alberi, bombe chimiche e incendiarie, ci mitragliano con elicotteri che chiamano popolarmente “vespe”, perché si abbassano fino alle cime degli alberi per individuarci, per cui siamo obbligati spesso a spostarci di notte tra i dirupi della montagna. La psicosi dei bombardamenti e mitragliamenti è più grave degli stessi effetti fisici; l’effetto psicologico del terrore diventa spesso una psicosi.

Obiettivo del progetto

Sentiamo la necessità di approfondire l’educazione cristiana ricevuta dai nostri antenati, e questo perché non vogliamo essere influenzati e deviati da correnti estranee alla nostra tradizione, correnti e sette iniettate nei nostri paesi poveri per dividere il credo religioso e soprattutto il popolo, e così mantenere intatti i meccanismi dell’aggressione e della sottomissione del popolo, con lo scopo di neutralizzare le sue lotte.
Desideriamo sapere di più per difendere le nostre idee di pace, non quella dei sepolcri imbiancati, ma le idee che nascono dall’analisi delle radici del conflitto: l’ingiustizia istituzionalizzata, la repressione, la fame e la miseria, l’analfabetismo e un’educazione che sottomette.
Desideriamo conoscere ed imparare di più sul cristianesimo che ci ispira la creazione nel Regno di Dio dal punto di vista della terra promessa che stilla latte e miele, come prodotto delle persone organizzate nel lavoro, pianificato in situazione di giustizia e libertà.
Desideriamo aumentare le nostre conoscenze cristiane per poter seguire lo spirito ed il pensiero di Gesù nella nostra vita, conoscere ed applicare i criteri del Regno di Vita, Verità, Giustizia e Pace sui nostri sentieri, per arrivare fino a Lui.

Modalità del progetto

Come pensiamo di sviluppare questa educazione popolare?
Ogni comunità ha una guida e alcuni ”celebradores” della parola, i quali portano la voce della fede agli accampamenti o basi, costituiti da piccoli gruppi per evitare concentrazioni, facile bersaglio del nemico. Questi leaders cristiani hanno bisogno di formazione e di materiale necessario per la diffusione del messaggio evangelico e dell’approfondimento teologico, biblico, storico, catechetico. Inoltre si pensa di formare altri cristiani, scelti dalla base, perché ricevano un più qualificato approfondimento, attraverso dei corsi. Certamente queste cose si fanno quando c’è una relativa pace, nel senso che l’esercito di Duarte non ci lanci sempre operativi.
Ci serve un generatore diesel elettrico per lavorare nei cunicolì (tatùs) sotterranei, per sicurezza. Questo è solo un esempio perché possiate farvi un’idea della nostra condizione precaria, nella lotta e resistenza popolare di Guazapa e Cinquera per un Salvador veramente democratico.

Conclusione

La Coordinadora de las Comunidades Cristianas del sector Guazapa y Cinquera è costituita da delegati della Parola e persone elette dalla base, che curano tutti gli aspetti delle nostre piccole comunità, dalle celebrazioni delle feste, all’educazione, a tutte le cose di emergenza che dobbiamo affrontare a causa dell’oppressione nemica.
Svolgiamo le attività spesso in collaborazione con il Poder Popular Local, che è la struttura civile del governo popolare locale.
Noi, membri della Coordinadora, insieme con il Movimento Cristiano Salvadoregno, ci rendiamo garanti di realizzare questo progetto e di darne un’adeguata informazione e gius†ificazione.
Cari compagni della solidarietà cristiana, vi inviamo i nostri ringraziamenti in anticipo e fraterni saluti.

Guazapa y Cinquera
El Salvador, gennaio 1988


 

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