1.
In epoca di capitalismo maturo il mercato si presenta vincente e onnipervasivo: dall’economia di mercato alla società di mercato! Su questo fenomeno, noto come globalizzazione, il giudizio varia anche tra coloro che, almeno nelle intenzioni, vogliono difendere i diritti dei lavoratori e delle categorie più deboli. Basta guardare alla cosiddetta sinistra.
C’è una sinistra riformista per la quale la globalizzazione può anche offrire buone opportunità: si tratta solo di stabilire delle regole. E c’è una sinistra radicale che giudica la globalizzazione l’ennesimo travestimento dell’imperialismo capitalista e, conseguentemente, lo osteggia. Si pensi alla recente mobilitazione di Seattle degli avversari dell’organizzazione mondiale del commercio, dove si è gridato con forza: basta con la globalizzazione accettata come fatalità. Basta con i mercati che decidono al posto degli eletti.
È in questo secondo filone che si inseriscono le due pubblicazioni che “la Piccola Editrice” ha recentemente edito. Un contributo notevole nella riflessione sulla società globale per non far confusione sul suo significato. Gli autori – tra cui spiccano i nomi di N. Chomsky, H. Dieterich e E. Dussel – invitano i lettori ad uno sforzo analitico che sappia sottrarsi alla retorica degli intellettuali di corte, quelli che, a detta di Chomsky, “si sono venduti quasi del tutto negli ultimi 20-30 anni”. Questi apostoli delle “magnifiche sorti progressive” proclamano che la società globale è l’ultima parola della costruzione del futuro.
Tra le varie considerazioni presenti nelle due pubblicazioni, attente soprattutto alle conseguenze del processo di globalizzazione in America Latina, merita un rilievo la denuncia nei confronti della forte tendenza verso l’espansione del totalitarismo. Chomsky analizza l’anima totalitaria delle imprese transnazionali, mentre Dieterich legge l’intenzione ultima del terrorismo economico nella “soluzione finale dei soggetti”: “espropriare il soggetto dei diritti conquistati in duemila anni di lotte e porlo sotto la tutela del grande capitale e dei suoi camerieri politici”.
-
N. Chomsky H. Dieterich, La Società Globale, La Piccola Editrice, pgg. 159, £. 23.000
-
AA.VV., Globalizzazione, Esclusione e Democrazia in America Latina, La Piccola Editrice, pgg. 222, £. 20.000.
2.
Questo rapporto-memoriale sul Guatemala (voluto, tra gli altri, da J. Gerardi, il vescovo cattolico di Città del Guatemala assassinato il 26 Aprile 1998) documenta il drammatico genocidio del popolo guatemalteco ad opera dei generali USA e della ben visibile mano delle multinazionali e di proprietari consenzienti.
Una documentazione precisa e straziante di un genocidio perseguito con strategia sistematica: “si separano gli uomini, con la scusa di convocarli per una riunione, in cui discutere come si deve sviluppare il villaggio, e li si chiude in un locale. I soldati poi riuniscono donne e bambini, di tutte le età, nella chiesa. Lì l’esercito inizia a sparare sulle donne. Le sopravvissute sono separate dai bambini e portate a gruppi nelle case, dove vengono assassinate a colpi di machete. Più tardi si uccidono i bambini. Ci sono testimonianze concordi di bambini sventrati a colpi di coltello o sfracellati con la testa contro il muro.
Segue un breve riposo. Poi i soldati incominciano l’esecuzione degli uomini. Si fanno uscire uno ad uno, legano loro le mani, li gettano al suolo e li fucilano. Il massacro continua per un’ora e termina con il lancio di granate contro le case. I responsabili del massacro sono 660 soldati capeggiati da sei ufficiali”. (Massacro di S. Francisco del Guatemala avvenuto il 17luglio 1982).
Una documentazione che si situa all’interno di un progetto Remhi (Recuperaciòn de la Memoria Historica) realizzato dai gruppi pastorali di undici diocesi e da innumerevoli persone che hanno raccolto informazioni soprattutto sulle comunità rurali: una denuncia puntuale e un recupero della memoria come opposizione alla rimozione. Vi è dietro questo lavoro lo sforzo di fare giustizia e verità attraverso gli strumenti della memoria, della ricerca della verità, del riconoscimento degli errori, della riparazione sociale, della ricostruzione del tessuto della società.
Per il lettore e la lettrice europei che, dopo la sconfitta della rivoluzione sandinista in Nicaragua, sentono lontanissimi i paesi del Centro America, questo testo è un prezioso anticorpo contro la cultura dell’oblio e contro tutti i tentativi di far cadere in prescrizione le ingiustizie operate dai potenti nei confronti dei dissenzienti al sistema.
- Ufficio dei Diritti Umani dell’Arcivescovado di Guatemala, Guatemala Nunca Màs, La Piccola Editrice pgg. 343, £. 30.000
3.
BIM – Biblioteca per Invendibili e Malvenduti
È fresco di stampa il nostro quarto libro, “EURO KAPUTT”, Testimonianze antifasciste anni ‘30 – anni ‘90”, pagg. 173, lire 20.000, a cura di Dado Paccino.
Diversamente dai libri editati precedentemente (di cui sono state regolarmente coperte tutte le spese di stampa) abbiamo scelto di uscire in coalizione con la ODRADEK edizioni di Roma, nella prospettiva anche – ma non solo – di una più ampia diffusione sia libraria che militante.
I libri già usciti nella nostra collana:
• Manuale di autodifesa linguistica, di Dario Paccino.
• Il libero schiavo di Maastricht, di Dario Poccino, Luigi Josi e Gian Marco Martignoni.
• L’ultima volta, a cura di Dario Paccino.