Ricordiamo don Cesare Sommariva
20 maggio 2008: un altro PO è ritornato alla casa del Padre, Cesare Sommariva, del gruppo lombardo. Allievo di don Lorenzo Milani, nei primi anni ‘70 è stato il principale promotore delle scuole popolari e dei centri di cultura popolare nel milanese.
Così si è espresso l’attuale cardinale di Milano nel suo breve messaggio inviato in occasione della liturgia funebre:
“Nato 75 anni fa da una famiglia borghese facoltosa, ha lasciato tutto per seguire la sua vocazione sacerdotale, come nei primissimi anni’ 70 ha lasciato anche le sicurezze e le tutele della vita sacerdotale per diventare preteoperaio, scegliendo così di vivere con e come i poveri, condividendo i pesi e le amarezze di vite dure e faticose”.
All’inizio degli anni’90, raccogliendo un appello che veniva dal Centro America, lascia l’Italia e si stabilisce per alcuni anni in San Salvador per offrire agli abitanti di un quartiere della periferia tutta la sua esperienza di animatore culturale oltre che evangelico. Parecchi di noi PO della Lombardia ricordano i suoi numerosi fax che puntualmente inviava in Italia perché voleva che questa avventura non fosse solamente cosa sua.
Io, che con lui ho vissuto in comunità sacerdotale per circa 2 anni e mezzo, prima cioè che anche lui partisse per la sua avventura in terra operaia, a lui devo l’acquisizione di strumenti culturali che mi hanno permesso una lettura della realtà operaia un po’ meno mistificante. E di questo glie ne sarò sempre grato.
Come è stato fatto per don Sirio Politi e per don Bruno Borghi, a lui sarà dedicato un numero intero della nostra rivista. Molti di quelli che lo hanno conosciuto apprezzeranno senz’altro questo lavoro che la redazione sta facendo, non solo raccogliendo alcuni tra i suoi numerosi scritti e messaggi, ma soprattutto cercando di far parlare coloro che con lui hanno camminato per più di 30 anni: da alcuni suoi compagni di fabbrica, oggi ottantenni, fino ai numerosi animatori dei centri di cultura popolare, parecchi dei quali con lui hanno percorso anche un cammino di fede.
Che il ricordo della sua vita ed anche delle sue risorse economiche spese perché i poveri diventassero veramente soggetti della propria liberazione, sia per tutti coloro che lottano per un mondo diverso stimolo a non dimenticare mai le parole evangeliche: “Beati voi, poveri, Dio vi darà il suo Regno” (Lc 6,20).
Parole che Paolo storicizzava così nel 55 d.C., scrivendo ai cristiani di Corinto:
“Dio ha scelto quelli che gli uomini considerano ignoranti, per coprire di vergogna i sapienti; ha scelto quelli che gli uomini considerano deboli, per distruggere quelli che gli uomini considerano forti. Dio ha scelto quelli che nel mondo non hanno importanza e sono disprezzati o considerati come se non esistessero, per distruggere quelli che pensano di valere qualcosa” (1 Cor 1, 27-28).
GIORGIO BERSANI
Il numero successivo della nostra rivista
è interamente dedicato alla figura di Don Cesare Sommariva: qui
Messaggio del vescovo di Milano card. Dionigi Tettamanzi
Carissimi fedeli,
partecipo al vostro cordoglio per la scomparsa di don Cesare Sommariva e mi unisco di cuore alle vostre preghiere di suffragio. Il Signore ha chiamato a sé questo nostro fratello e noi accogliamo la divina volontà con spirito di fede, nella speranza certa che don Cesare, dopo essere stato associato nella sofferenza al mistero della Passione e della Morte di Gesù, riceverà dal Signore Risorto, per la misericordia di Dio, il premio promesso al servo buono e fedele.
Per parlarvi di don Cesare bastano poche parole. Sì, perché don Cesare ha fatto una scelta semplice e radicale: seguire il Vangelo. Ma questa è una scelta che comporta sempre difficoltà e problemi. Don Cesare ha affrontato con coraggio questi scogli perché ha voluto testimoniare con tutta la sua vita lo “scandalo” di un annuncio che non è del mondo e che va contro la logica del mondo. Nato in una famiglia facoltosa, ha lasciato tutto per seguire la sua vocazione e, dopo l’Ordinazione, ha lasciato anche le sicurezze e le tutele della vita sacerdotale per diventare preteoperaio. Ha voluto così vivere con e come i poveri, condividendo i pesi e le amarezze di vite dure e faticose per illuminarle con la luce del Vangelo.
Don Cesare ha voluto portare questa luce anche in terra di missione. Come sacerdote fidei donum si è speso infatti con generosità per offrire ai fedeli di San Salvador quel messaggio di salvezza al quale aveva dedicato tutta la sua vita.
Ma forse don Cesare ha raggiunto la pienezza della sua maturità spirituale negli ultimi anni della vita, anni segnati dalle sofferenze e dalle limitazioni della malattia. Questa è stata forse la prova più difficile. Don Cesare ha continuato ad amare il Signore e Gli ha offerto il suo dolore con totale dedizione, con serenità, con speranza, lasciandoci così la testimonianza più bella della sua profonda fede. Ora lo affidiamo insieme all’abbraccio misericordioso del Padre celeste, uniti nel ricordo e nella preghiera. Vi sono vicino e invoco su tutti voi la benedizione del Signore.
Con affetto.
+ DIONIGI TETTAMANZI
Abbazia di Chiaravalle, 21 maggio 2008