Don Lorenzo Milani
e Don Cesare Sommariva (3)
fax n. 37 – 16 febbraio 1991
Nel suo scritto Sandro mi dice: «comunque mi sembra utile che quello che pensi tu lo dica… Fino all’ultimo giorno».
Che continuare a dirvi? Mi sembra di avervi già detto tutto, oppure mi sembra di non avervi detto nulla della immensità, oppure mi sembra di dovervi dire un mucchio di cose ancora.
1. Che debbo dirvi del pianto di un bimbo di terzo grado di denutrizione, con diarrea, che sta per morire? Come si può narrare il pianto di un bambino così, di 4 mesi, con la madre incinta un’altra volta, che alla notte bussa al portone sotterraneo? Che si può dire? Basta dirvi che coprì il rumore dello sparo dei fucili e degli elicotteri? È un pianto strano. Non so a cosa assomiglia. Per cui non posso descrivervelo. Posso descrivervi cosa sento di fronte ad esso? Non somiglia a nessun sentimento provato e assomiglia a tutti i sentimenti possibili. È come un ultrasuono di sentimenti. È un suono che si allea e si comunica con tutti gli altri pianti di bambini nei bunker bombardati o nei campi di battaglia o nelle champas o…
Qui con me ora c’è una bimba. 8 anni. Non ha né madre, né padre, ha solo la nonna che viene ad aiutare in questa cucina parrocchiale. Quindici giorni fa, quando ha iniziato a venire qui, si sedeva sugli scalini che portano nel sotterraneo e piangeva. Non parlava. Quando la guardavo negli occhi, raddrizzava solo la bocca. Io le cantavo il canto spagnolo: canta y no llores. Lei non lo ripeteva. Stava zitta con le lacrime che le cadevano fino al limite della bocca. Poi ha iniziato – l’ho udita una volta – a cantarlo con un’altra bimba. Da quel momento non l’ho più vista piangere e ora sorride e mi segue come avesse trovato un padre e questo mi fa pensare a tante cose.
Ma com’è possibile comunicare queste cose? E quand’anche riuscissi a comunicarvele tutte e dieci, cento, a che servirebbe? Ciascuno di voi potrebbe raccontare altre cose simili. Per cui mi limito a dire: domenica notte il pianto di un bimbo denutrito ha coperto il rumore della fucileria… L’abbiamo accompagnato con Ceci e Rey all’ospedale e poi la mamma è venuta qui alla consulta di martedì e ha abortito e il padre ha detto che ha abortito perché qui l’hanno visitata… Bisogna che il padre non sappia dove è l’Hogarcito: lui è un militare e può andare a sparare là e quindi occorre chiudere a chiave il cancello dell’Hogarcito, sennò… E così via.
2. Che debbo dirvi dei militari che vengono quasi fin dentro le stanze e dell’uomo che viene a domandare se noi prepariamo gente al matrimonio per spiare quello che succede qui dentro? Debbo dirvi che sento paura, rabbia, disprezzo, ira, pietà e tante altre cose? E che tutto questo piccolo si unisce alla rabbia, paura, ira, disprezzo, pietà che sentono gli operai di tutto il mondo verso chi li opprime, che sentono i poveri in Iraq sotto i mostruosi inimmaginabili bombardamenti, che sentono tutti coloro che…?
Debbo dirvi che ogni giorno mi meraviglio della capacità di “aggredire il giorno” che hanno molti di questi uomini e donne, che fin dal primo albeggiare invadono le strade in cerca di come sopravvivere…?
3. Che debbo dirvi di Daniel, che è un uomo di 55 anni che ha lavorato qui per aiutarmi come carpentiere in legno per circa 3 mesi e che prima si ubriacava e che nel lavoro qui ha trovato la capacità di ritornare a vivere con coraggio e che è diventato come mio fratello senza accorgermi… E che la confianza (simile alla parola confidenza) che è nata fra noi senza parole è superiore a molte delle relazioni che finora ho trovato? E che ieri sera, quando al termine dei lavori (perché qui sto terminando) ci siamo salutati, al mio “grazie, sono molto dispiaciuto che non ci vedremo” mi ha risposto: asì tiene que ser (così deve essere) e che uscendo col suo passo caracollante, si è fermato un minuto – prima della porta – asciugandosi le lacrime e raddrizzandosi?
Che debbo dirvi: ieri sera ho salutato un mio amico? Basta dirvi così? Quale onda di sentimenti uno prova in questi momenti? Chi può descriverli in maniera che gli altri comprendano?
4. Che debbo dirvi della gioia immensa che uno prova quando vede che i semplici strumenti culturali che con grande costanza ho dato, ora alcuni li applicano con tale semplicità che sembra siano nati con quelli?
E che dirvi quando il documento di base personale Ceci per la prima volta lo ha fatto con una donna di Cuscatlán? Potete voi esprimere i sentimenti che uno prova? Impossibile. Sembra che siano simili ai sentimenti di fronte al pianto del bambino, al sorriso della bambina, ai militari e alle spie che invadono, al saluto di Daniel… Sembra che siano simili, con ordine diverso e contro cose diverse o a favore di cose diverse, ma è impossibile descriverli.
Per cui mi limito a dire che: gli strumenti di logica, di metodo, di lettura… servono anche qui; quelli che noi abbiamo messo a punto lì sono utili anche qui. E che questi strumenti alcuni li hanno imparati e li usano.
5. E così potrei continuare a lungo. Ma serve?
- Domenica abbiamo fatto con gli adulti lo studio sopra le età della vita. Domani faremo il progetto personale di vita con 22 giovani. Lunedì inaugureremo la casa della Florida. La riunione di lunedì scorso è andata bene.
- Hanno minacciato di morte la coordinatrice della “Lega delle donne salvadoregne” (CONAMUS), bruciandole i documenti, dopo aver invaso la casa.
- Hanno ammazzato un militante di sinistra, sono morti soldati e guerriglieri, adesso sono scoppiate delle bombe qui vicino, ecc.
- Il Presidente Cristiani continua a dire le sue menzogne con una faccia da santo. Le trattative sono impantanate.
- Le elezioni si avvicinano e i pronostici sono per un voto maggioritario ai fascisti che governano e affamano, o meglio sono un mezzo per affamare. La classe media della città continua a migliorare le sue condizioni di vita (si dice “vita” tanto per dire), i ricchissimi sono circondati da poverissimi, che sembra non sentano nessun odio o rancore, ma che voteranno per loro.
- I governanti parlano di pace, il sindaco fascista visita le comunità più povere, il governo USA dice che rispetta la vita umana e che vuole la democrazia e invia aerei.
- La gente viene in chiesa per prendere le ceneri e in Messico in un santuario la massa dei poveri per prendere le ceneri calpesta e uccide 40 poveri…
E questo è il migliore dei mondi possibile…?
Che cosa sentite?