Evangelo ed evangelizzazione


 

Questa sera fissiamo un attimo la nostra mente su un gesto di Gesù: il gesto che chiamiamo lavanda dei piedi.
E’ il gesto che precede il Corpo donato e il Sangue versato.
E’ un gesto che occorre comprendere bene oggi qui.
Esso può avere sensi e significati diversi.
Può essere preso col sentimento o con l’intelletto.
Può essere un imbroglio o può essere una luce.

1. È difficile oggi trovare una parola ed un gesto che abbia un significato comune ed universale.

2. Ci sono diversità e differenze dovute a culture, storie, religioni, popoli e quindi terre, soli, mari, arie così diversi tra loro da produrre culture, civiltà, costumi, lingue così assolutamente differenti, non dialoganti, non comunicanti. Ed ogni gesto ha significati diversi.

3. Ma oggi soprattutto ogni cosa ha senso diverso anche per una sempre più aumentante differenza tra gruppi nello stesso gruppo etnico: sono le differenze fra le classi sociali e le differenze fra le generazioni. E il gesto del lavarsi i piedi può aver differenti significati a seconda del posto e della classe sociale che cerca di coglierne il senso profondo. Diverso è vedere un potente che una volta all’anno lava i piedi ai poveri, e diverso è pensare ad una mamma africana che cerca di lottare contro la fame per la salvezza della propria tribù e dei propri figli.

4. Chiediamoci: oggi qui per noi in quartiere quale significato e quale luce ha questo gesto? Pensiamo un attimo a ciò che sappiamo oggi del mondo.
Dietro il velo della normalità si consumano le tragedie di bambini ammazzati da eschimesi adulti per sopravvivere come specie umana nei ghiacci; le tragedie di masse ammazzate da bianchi adulti per il lusso di tavole ben imbandite e donne ben imbellettate. Con traumi che scoppiano ogni giorno, uomini che dilaniano altri uomini, o meglio lupi che dilaniano agnelli, che senso ha celebrare questo gesto fraterno della lavanda dei piedi?
Questa storia di uomini fratelli non è vera, o perlomeno non è un dato di partenza: forse è possibile conquista, polo dinamico di un possibile evolversi umano.
Il dato di partenza è l’uomo/lupo dilaniatore di piccoli esseri indifesi, distruttore a volte solo per cibarsi, a volte per arricchirsi, a volte per idee di civiltà e di progresso.
Da Caino che uccide Abele
a Cristo che viene ucciso,
alle stragi ed oppressioni di ogni giorno,
in questo quadro di bombe che scoppiano, di umani che si ammazzano, di scienziati che offrono i loro servizi ai potenti, di uomini feriti, dilaniati, sfruttati, bambini violentati, sfruttati, ammazzati, vecchi abbandonati ed uccisi… che vuol dire ricordare questo Gesù che lava i piedi e che celebra il corpo donato ed il sangue versato?
Bombe scoppiano, automobili si scontrano, uomini muoiono uccisi da altri uomini, macchine tagliano braccia, gambe, feriti, invalidi, fame, malattie da fame: e i sopravvissuti inseguono ognuno la propria idea di vita che sembra la loro ma in realtà è imposta da chi è più potente.
A volte sembra di aver costruito uno spazio rassicurante, di una casa, di una famiglia, di un quartiere: ma anche qui scorgi radici di violenza, violazione, perversione, cinismo.

5. Ma in mezzo a questo mondo vedi sorgere uomini che acquistano piena coscienza di non essere bestie, acquistano coscienza della loro posizione eretta, del proprio essere capaci di modificare il mondo e la realtà, uomini e donne che percepiscono — per vie ed organi sconosciuti, non ancora indagati — la realtà vera di uomini fratelli.
E’ questo che oggi in quartiere stiamo vivendo.
Sia pur in mezzo a difficoltà, errori, paure, ritorni, alcuni percepiscono in sé sorgere questa realtà profonda di essere umano fraterno. Fratelli non è un dato di partenza: è conquista e dono, e perciò rischia di distinguere da altri non conquistanti/non donati; e pone al servizio.
Lavare i piedi: che senso ha qui da noi oggi?

6. La lavanda dei piedi di Cristo Dio a fratelli potenziali e traditori in atto:
• esempio chiaro contro ogni cattiveria;
• tristezza profonda del sapere che è e può essere inutile;
• indicazione chiara:
— tu sei uomo/lupo allenato da lupi in una società di lupi;
— e quindi stàccati da tua madre e tuo padre e pratica la lavanda dei piedi allo sconosciuto, al compagno di strada, in una avventura di cammino senza confini;
— contempla ciò che è universalmente umano negli altri e in te e lavatevi i piedi l’un l’altro come ho fatto io.

7. Lavare i piedi vuol dire che?
Purificare non soltanto il cuore, ma ciò che è a contatto con la terra: stacco e riattacco i piedi puliti alla terra.
Non mi lascio coinvolgere, mi distacco, osservo, mi pulisco, mi appoggio pulito alla terra.
E’ simile al comando dato agli Apostoli: scuotete perfino la polvere dai vostri calzari.
Neppure la polvere di questo mondo di lupi deve attaccarsi, non a voi, ma neppure alla suola delle vostre scarpe.

8. Lavarsi i piedi l’un l’altro che vuol dire?
Sembra che qui ci sia l’elemento di fondazione della fratellanza possibile, più che propagandistiche guarigioni, miracoli, predicazioni.
Quello che sta sorgendo in quartiere nella ricerca di una maggiore parità a volte appare lavanda dei piedi. Questo tentativo di amare i fratelli cercando di darci quegli strumenti per migliorare la terra in cui abitiamo è una lavanda dei piedi.
Questo tentativo di conquistare assieme strumenti per conoscere, per metterci assieme, per comunicare fra noi, per organizzarci non per “divorare” altri ma per rendere migliore la terra, è lavare i piedi nostri e quelli degli altri.
— Cercare di riordinare i pensieri nostri e quelli degli altri,
— cercare di classificare ciò che viviamo e vediamo per pulire le menti dall’apparente caos e disordine;
— cercare di capire per prendere in mano la situazione e renderla più pulita, più comprensibile, più cambiabile in senso fraterno;
— cercare di fare in modo che siano sempre di più coloro che vogliono conquistare la posizione eretta di uomini e donne, che pensano in modo ordinato, per diventare soggetti fraterni di una terra migliore…

Tutto questo e tanto altro che in questi anni in questo quartiere abbiamo visto,
tutto questo è lavare i piedi a se stesso
è lavarsi i piedi l’un l’altro,
è cercare di amarsi senza imbrogli e seriamente.
Non è solo un lavarsi il cuore, ma proprio un lavarsi i piedi, cioè quelle parti di noi che toccano la terra che abitiamo, per non sporcarla di più, per renderla una terra in cui gli agnelli vengano difesi dai lupi, una terra in cui i bambini, i nuovi uomini e le nuove donne, possano avere modelli di vita diversi da quelli imposti da lupi.

9. Subito dopo la lavanda dei piedi c’è il mistero del Corpo donato e del Sangue versato per la salvezza di tutti.
Questa sera lo contempliamo e lo preghiamo come mistero profondo della vera vita umana.

Cesare Sommariva


 

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