Sguardi e voci dalla stiva (2)
Il tempo che viviamo ha la capacità di invecchiare rapidamente ogni cosa; e questo non perché sopravviene qualcosa di nuovo o di migliore, ma solo per una impellente e incontrollata urgenza di cambiamento.
Si corre così il rischio che vengano portati via veri e propri periodi di storia, travolgendo con sé uomini, progetti, lotte…
La storia ha in sé una enorme forza di liberazione per la sua capacità di decantare, superare, se non proprio cancellare, eventi e date. Credo però sia necessario mantenere davanti agli occhi, in modo evidente, tutto quello che, piccolo o insignificante non ha importanza, possa essere stato veicolo di speranza.
La speranza infatti è il permanere di una vitalità sempre presente, che ti provoca perché sta sempre al di sopra dei fatti, delle vicende, delle persone.
Quando decidi di ‘uscire di casa’ e ‘scendi in strada’ per confonderti e perderti nella folla, quando cioè decidi di metterti sulla strada della storia per viverne e condividerne le avventure, allora devi sapere che l’unica àncora che ti tiene a galla è la fedeltà. Sirio diceva che “quando si è posto mano alla pazzia la razionalità più consigliabile è cercare di essere pazzi del tutto”.
A volte si può correre il rischio di essere considerati, o considerarsi, quasi un rottame alla deriva: ma la fedeltà, o la pazzia, sta proprio nel rimanerci, nel lasciarsi andare, quasi affogati ma sempre a galla, come un rottame.