Il Vangelo nel tempo


 

La piccola chiesa della Madonnina, presso la quale abitiamo Corrado ed il sottoscritto come preti operai da 33 anni, non è parrocchia ma il santuario del Comune, sorto dal “voto” dei cittadini di S. Giovanni Lupatoto per esser stati salvati dai saccheggi dei Lanzichenecchi (1630) e dalla conseguente peste di Manzoniana memoria.
Nel capoluogo sono presenti due parrocchie e la Comunità della Madonnina; è stato possibile con i nuovi preti instaurare un buon rapporto e mettere in comune lo studio della Parola, il confronto di vita ed alcune iniziative pastorali condivise.
È sentito il peso di una tradizione religiosa che poco si concilia con la ricerca e la libertà del credente; si procede per piccoli passi nel seminare le novità per non fare arretrare la gente legata alla tradizione.
La chiesetta della Madonnina che è posta al centro del paese, si presta a supporto di devozioni comuni (rosari, adorazioni Eucaristiche, processioni) a cui noi PO non siamo molto legati.
Un avvenimento accaduto mi ha fatto capire che i piccoli passi non salvano il vestito vecchio; il nuovo strappa il tessuto.
Per celebrare la fine del mese di maggio 2006, le parrocchie si sono radunate alla Madonnina per una processione che si sarebbe chiusa nella suggestiva chiesetta dei Sorio situata sull’argine dell’Adige. Il folclore non mancava perché la notte era illuminata dalle torce dei fedeli di età medio-alta. Partita la processione, ho chiuso la chiesetta, ma non mi sono sentito di seguire questo popolo orante.
Si teneva alla stessa ora nella sala del Centro culturale comunale un incontro sulla figura di Tiziano Terzani a partire dall’intervista trasmessa qualche tempo addietro dalla televisione, prima della sua morte; seguiva un dibattito sul messaggio di Terzani arrivatoci anche attraverso i suoi numerosi scritti. Ci andai.

La sala era gremita, i partecipanti erano di età media-giovane, acculturati, curiosi, figli della classe operaia di un tempo. La comunicazione in un primo tempo sembrava prendere una linea di contrapposizione politica; poi si è passati alle sollecitazioni vitali e personali. E emerso un mondo ricchissimo di aspirazioni ed attese, ma lontano dalla nostra cultura e tradizione. Terzani provocava attraverso il suo incontro con la cultura Indiana ed Orientale. Per dialogare sui contenuti occorreva un diverso codice intellettuale e vitale. Terzani si presentava contaminato, uno di noi, ma meticcio.
Pensavo ai cinque preti che accompagnavano un popolo di anziani all’argine e sentii che correva un abisso tra l’assemblea liturgica e la gente presente al Centro culturale. Mi sono posto la domanda del futuro della grande tradizione cristiana. Personalmente non mi sentii a disagio; durante questi anni ho potuto incontrare persone e testi di questa tradizione orientale che mi hanno trasmesso nuove chiavi di lettura ed interpretazione della vita ed anche dei testi biblici. Ho usato un metodo critico per cui ho incontrato limiti ma anche ricchezze che mi hanno aperto orizzonti di universalità. Abbiamo ristretto il volto di Cristo in categorie teologiche-filosofiche troppo legate ai classici greco/romani legati all’essere, mentre Paolo parla del Cristo cosmico come ritorno all’Uno del corpo di Dio che è la creazione.
Fui costretto ad intervenire a causa di una provocazione di un mio amico di tendenze buddiste e cercai di interpretare la mia fede, citando anche testi biblici, con le categorie e il linguaggio della serata. Le persone erano molto attente, ho cercato non tanto di definire, ma di aprire tracce di percorso nella ricerca spirituale. La verità è sempre più avanti del punto in cui siamo. Non so che cosa ho combinato, ma finito l’incontro, con alcuni il dialogo è proseguito
Nell’incontro biblico del martedì ho raccontato agli altri preti la mia scelta ponendo il tema dell’evangelizzazione oggi. Li ho sentiti sguarniti di fronte alle provocazioni di un pluralismo culturale che ci spiazza tutti. Superando lo scoramento ed il senso di inutilità nasce l’esigenza di sentirsi umili nella simpatia e stima per il diverso, per imparare i vari linguaggi che ci aprono a mondi differenti in cui anche la nostra “traditio” può entrare in comunicazione con le persone che incontriamo. Lo Spirito guiderà i ricercatori verso la Verità tutta intera.

 

Luigi Forigo


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