Introduzione all’archivio storico
Questo lavoro nasce da un’esigenza di conservazione. La storia dei preti operai prese avvio durante la Seconda Guerra Mondiale in Francia per opera di militanti cristiani, vescovi e sacerdoti che ritennero importante sostenere i lavoratori che furono internati nei campi di lavoro, in seguito all’occupazione tedesca. L’esperienza francese continuò anche dopo la guerra, ma con postulati diversi. Le vicissitudini del conflitto mondiale – ma, soprattutto, l’aver interagito non solo con la classe operaia, bensì con militanti comunisti provenienti da tutta Europa – resero i primi preti operai più consapevoli della scelta sacerdotale. Nonostante le intuizioni scaturite da tale esperienza, la Santa Sede intervenne per ben due volte – prima nel 1954, poi nel 1959 – ribadendo l’incompatibilità del sacerdozio con il lavoro manuale.
Lo sviluppo sperimentale di tale apostolato in Italia viaggiò parallelamente alla Francia, ma nel nostro territorio assunse delle sembianze del tutto singolari. Gli anni precedenti ed immediatamente successivi al Concilio Vaticano II furono portatori di grandi novità: nonostante esistessero poderose resistenze nell’ambiente curiale, le forti personalità dei presbiteri toscani Bruno Borghi e Sirio Politi riuscirono a realizzare una forma d’apostolato nuova, totalmente immersa nella vita operaia. Negli anni Settanta diversi sacerdoti italiani scelsero la via del lavoro salariato e, a partire dal 1973, organizzarono, attraverso dei coordinamenti su base regionale, dei convegni nazionali che divennero, nel corso degli anni seguenti, delle occasioni di confronto e di crescita.
Con il nostro lavoro desideriamo fornire dei riferimenti bibliografici a chiunque voglia approcciarsi alla vicenda con metodo critico e voglia di conoscenza. Si tratta di ricostruire un percorso sintetico che riguarda gli scritti autobiografici dei preti operai e i lavori di studiosi che da anni si occupano della vicenda. L’idea è frutto di una sinergia tra studiosi e testimoni, entrambi convinti del valore storico e umano di una vicenda passata.
Giuseppina Vitale