Convegno di Bergamo 2019 (3b)


 

Prima parte.
La moneta mondiale digitale privata

L’annuncio della creazione di una moneta mondiale digitale privata il Libra, da parte di Facebook e 27 altre maggiori imprese multinazionali (statunitensi)1 non ha fatto bomba. Nel comunicato ufficiale della Facebook si legge:

« Tramite Calibra, si permetterà di risparmiare, inviare e pagare con Libra. (…) Calibra permetterà di trasferire dei Libra a qualunque persona dotata di uno smartphone in maniera altrettanto facile e istantanea che inviare un sms , a basso costo, gratuitamente. Nei tempi consentiti, speriamo offrire dei servizi supplementari ai particolari e alle imprese, come pagare delle fatture premendo solo su un bottone, comprare un caffé o utilizzare i trasporti pubblici senza denaro e senza biglietto».

Non ha suscitato nessun scalpore, nè reazione di massa, né dibattiti nazionali e internazionali al di fuori dei circoli degli addetti al lavoro. Le reazioni non sono mancate, ma è come se si fosse trattato di un fatto di cronaca. L’assenza di sorpresa da parte della gente non meraviglia. Le reazioni delle autorità pubbliche e monetarie sollevano molti interrogativi

Un fatto normale ?

A proposito di « moneta mondiale » è evidente che dopo più di quarantanni di bombardamento mediatico e politico sulla nuova grande era della globalizzazione dell’economia , del commercio, dei trasporti, dell’informazione e comunicazione, delle imprese e della finanza, la crezione di una moneta mondiale (per il momento, mezzo di pagamento e di trasferimento di denaro) non costituisce una novità, ma è percepita come la concretizzazione di una necessità, di un’evoluzione naturale dell’economia di mercato globalizzata. Le economie nazionali hanno dato la nascita alle monete nazionali, l’economia mondiale crea la moneta mondiale.2

La stessa osservazione di « normalità » vale per la « moneta digitale ». Tutto sta diventando digitalizzato, specie nel mondo dell’informazione e della comunicazione, in tutti i campi della realtà , beninteso virtuale compresa. Da anni, la moneta metallica ed ora quella cartacea è in via di abbandono. In moltissimi paesi non sono più usati gli assegni (anche in Francia). In Danimarca, la moneta cartacea è sempre di più in disuso, sostituita dai pagamenti automatici via le carte bancarie. Il vero passaporto mondiale è oggi rappresentato dalle carte di credito (attenzione, le carte di debito non sono altrettanto ben viste). Non c’è più bisogno di viaggiare con valigie piene di dollari o di euro (salvo per loschi affari). Ma anch’esse, prima o poi saranno rimpiazzate da algoritmi che consentiranno ai ladroni e predatori mondiali di agire in maniera criminale senza farsi beccare (subito). Niente di eccezionale pertanto che sia proprio Facebook (e le sue filiali quali Instagram, WhatsApp…) che dispone di 2,4 miliardi di utenti al giorno ad avere preso l’iniziativa di lanciare il Libra, pubblicizzato come un mezzo di pagamento rapido, efficace, poco costoso. Da pochi anni, l’esplosione delle capacità tecniche di trattamento di immense quantità di dati al millionesimo di secondo consentono di effettuare transazioni finanziarie a volumi e velocità umanamente inconcepibili e socialmente inesistenti. Si capisce ora perché si parla di dissociazione tra attività finanziarie (sempre più tecnologizzate, « guidate » da algoritmi) ed economia reale.3

«Normalità », infine, anche riguardo la « moneta privata ». I processi di privatizzazione della moneta (e della politica monetaria) sono iniziati apertamente negli anni ’70 per impulso dei poteri economici dominanti (specie statunitensi e inglesi) in risposta al collasso del sistema finanziario internazionale messo in piedi nel 1945 dalle potenze vincitrici : fine della convertibilità del dollaro in oro; cessazione dei tassi di cambio fissi e trasferimento alle principali banche mondiali del compito di determinare il tasso di sconto tra le banche 4 ; apertura a soggetti privati del capitale delle Banche centrali ; libertà dei movimenti di capitale ; eliminazione della separazione tra soggetti operanti in attività di risparmio e in attività d’investimento e abbandono della regolazione funzionale tra banche (strictu senso)  e assicurazioni ; legalizzazione dei paradisi fiscali e dei prodotti derivati definiti dallo stesso Financial Times , le sanguisughe dell’economia mondiale. Il tutto ha condotto alla « global banking » e ad un sistema monetario e finanziario dove lo Stato /gli Stati non creano più la moneta, la sua creazione essendo diventata una funzione delle banche stesse, e, più in générale, dei soggetti finanziari5.

L’euro è il caso emblematico di creazione di una moneta privata, o perlomeno « non pubblica », « senza Stato ». La creazione della moneta unica europea – l’euro – è stata formalmente decisa con il Trattato di Maastricht del 1992 che ha istituito l’Unione Economica e Monetaria introducendo l’euro e stabilendo i processi di attuazione di una politica monetaria unica di competenza esclusiva della Banca Centrale Europea. A tal fine, questa è stata creata dal Trattato come entità distinta e politicamente indipendente dalle altre istituzioni dell’Unione europea. L’euro, entrato in vigore nel 2000, è una moneta « governata » da un soggetto giuridico indipendente che non deve rispondere della sua politica monetaria né al Consiglio europeo dei Ministri, né alla Commissione europea né, ancora più grave, al Parlamento europeo. Il capitale della BCE è di proprietà delle Banche Centrali nazionali che hanno aderito al trattato sull’UEM ed il cui capitale, in molti casi, è composto da capitali privati d’imprese, banche ed altri soggetti finanziari. In questo senso si considera che l’euro è una moneta sovrana, ma non esprime democraticamente la sovranità dell’Unione europea. Peraltro, visto che l’UE è diventata sempre di più una unione tra Stati di tipo intergovernativo parzialmente sovra-nazionale e che il valore dell’euro (il suo prezzo, via il tasso d’interesse) non è fissato dalla BCE ma dalle principali banche europee (la BCE può solo intervenire sul tasso d’interesse da loro originariamente fissato in funzione dei mercati finanziari), si puo’ affermare che l’euro è una « moneta senza Stato »), la principale e più importante oggi al mondo. Senza esserlo in totalità, l’euro è una variante spuria di « moneta privata ».

E’ su questo aspetto chiave di « moneta privata » che cessa la normalità del Libra, che appaiono gli elementi di novità e che entriamo in una fase di rottura di sistema, di cambio strutturale non solo di un modello monetario e finanziario ma di un sistema economico societale.

La rottura resta all’interno del sistema capitalista ma di un capitalismo le cui caratteristiche sistemiche sul piano politico e sociale sono diverse rispetto al sistema finora conosciuto. Penso in particolare allo Stato di diritto, lo Stato sociale (Welfare State), lo Stato « nazionale », la regolazione inter-nazionale inter-governativa mondiale tra « Stati ». La rottura riguarda quel che finora è stato considerato lo Stato , i diritti universali, la giustizia sociale, la democrazia rappresentativa, la comunità umana mondiale (l’umanità).

La rottura di sistema è solo all’inizio

Perché la creazione di una moneta mondiale privata, digitalizzata, ad opera di soggetti economici privati, testimonia di una rottura di sistema radicale pur all’interno della società capitalista ? Le ragioni sono molteplici e saranno sempre di più evidenti nel corso dei prossimi anni.

La prima ragione, fondamentale, è che fino ad ora « battere moneta », non foss’altro che per finanziare il governo della «  violenza », cioè creare un esercito e disporre di una polizia e corpo giudiziario,  è stata considerata l’espressione specifica della sovranità del potere dello Stato, insieme per l’appunto alla capacità di dotarsi di un esercito e di una polizia. Il tutto nel contesto mitico della « nazione » (che in generale ha espropriato a suo vantaggio il principio della sovranità del popolo, dei popoli)6. Inoltre, il fatto che siano soggetti privati – oggi le banche e domani mattina altri soggetti economici come Facebook – a creare la moneta, significa che la finanza non svolge più la funzione che è stata la sua da sempre, quella di assicurare le buone relazioni tra il risparmio e l’investimento nell’interesse generale. La moneta mondiale privata condurrà ad accentuare il ruolo oramai principale assunto dalla finanza come strumento chiave dell’arricchimento di coloro che detengono il capitale e creano la moneta generando processi d’indebitamento degli altri , Stati compresi. I meccanismi che dalla fine degli anni ‘70/inizio ’80 hanno condotto all’indebitamento generale nei confronti dei detentori privati di capitali sui mercati finanziari, oltre alle loro conseguenze sui processi d’impoverimento delle popolazioni del Sud e della fasce più deboli del Nord e sullo smantellamento dello Stato del welfare, sono e restano una causa maggiore della perdita di sovranità monetaria e finanziaria degli Stati.7

Seconda ragione. E’ proprio una magra scusa quella utilizzata dai poteri pubblici « nazionali »  affermare che il Libra non è una moneta ma un modo di pagamento e di trasferimento di denaro.8 La realtà è più avanti del Libra : le monete in corso sono già esse stesse, a causa della loro mercificazione e privatizzazione, all’origine dello sgretolamento del legame tra risparmio e investimento (vedasi l’esplosione dei prodotti derivati) e dell’espansione dei processi d’indebitamento. La crisi del 2008 et il caso della Grecia ne sono una dimostrazione da manuale. Il Libra non farà che accentuare i processi.

A questo riguardo, altrettanto magra è la consolazione di quei poteri pubblici che, senza mettere in questione l’esistenza di una moneta mondiale privata come il Libra, si rassicurano ( e tentano di rassicurare l’opinione pubblica) che, ad ogni modo, il Libra dovrà rispettare le regole stabilite dalle autorità nazionali e internazionali in materia monetaria riguardo la credibilità e stabilità della moneta (legare il suo valore ad un paniere di monete quali il dollaro, l’euro…) e la capacità di proteggere la privacy e garantire la legalità delle sue attività (divieto di riciclaggio di denaro sporco e di traffici illeciti).9 Non solo le banche odierne sono delle istituzioni che non rispettano la privacy e praticano comportamenti deliberatamente illeciti ( e per questo frequentemente sono oggetto di multe molto salate ma sempre inferiori ai profitti da loro prodotti andando fuori legalità). Ma la stessa Facebook e consorti sono già note per infrangere i principi della privacy e della legalità. Mal si vede come i lupi possano cambiare il vizio!

Terza ragione. La reazione del presidente USA fa ridere « a denti stretti » perché fa soprattutto paura, aggiunge paura a paura. Trump ha liquidato, a suo avviso, il problema Libra affermando che non v’è alcun bisogno di una moneta mondiale. C’è già ed è il dollaro. Punto e basta. L’affermazione deve essere presa in seria considerazione perché essa esprime in maniera chiara la prepotenza del dominante : gli Stati Uniti sono la principale potenza monetaria e finanziaria mondiale e non hanno alcuna intenzione di perdere la loro leadership in favore di nessuno (Europa, Cina…), nemmeno di un consorzio di grandi multinazionali statunitensi che hanno contribuito a rifare « America Greater » in linea con l’obiettivo per il quale l’attuale presidente si è fatto eleggere e ripresenta la sua candidatura. In sostanza, Trump avverte che gli Stati Uniti sono pronti anche alla guerra per impedire l’emergenza di una moneta mondiale in sostituzione del dollaro.

Fa altresi paura perché Trump si sbaglia. Non si rende conto che il dollaro ha già perso molto della sua supremazia come moneta di riferimento mondiale e che il processo continuerà anche perché lo sbriciolamento del potere del dollaro è dovuto alle logiche stesse del sistema capitalista di cui Trump è fervente sostenitore. Le dichiarazioni del 1953 al Senato americano di Charlie Wilson, all’epoca presidente della General Motors « What is good for the country is good for General Motors and viceversa », diventate in seguito nell’era della globalizzazione « What is good for the United States is good for the World », non suonano più bene alle orecchie di miliardi di esseri umani. E’ invece piuttosto accettata come una evidenza, sostenuta dalle narrazioni del capitalismo globale, l’idea che « what is good for Facebook (or Amazon)» is good for the World » , cio’ al di là e senza alcun riferimento agli Stati Unit o ad altri Stati. Il che significa che non è da escludere che nei prossimi anni e decenni i gestori del LIbra possano pensare , anche se non dovessero affermarlo pubblicamente, « What is good for the United States is not good for Libra and the World » ed agire in conseguenza.

Il fatto grave è che entrambe le posizioni imprigionano gli immaginari e le scelte non solo degli americani ma anche degli altri abitanti della terra in una opzione tra la padella – «what is good for the United States (o la Cina, o l’India, o il Brasile o l’indonesia o la Germania, o l’Unione europea…) is good for the world » – e la brace – « what is good for Amazon ( o Libra, o Huawei, o Mittal, o Nestlé, o Volkswagen…) is good for the World » . Né l’una né l’altra costituiscono un bene per l’umanità.

La rottura è oggi all’interno del sistema capitalista globale e testimonia della lotta, questa volta su scala planetaria in corso di realizzazione, tra il potere sovrano assoluto incarnato nello Stato (oggi ridotto essenzialmente a Stato nazionale guerriero e oligarchico) ed i poteri sovrani incarnati nei « Signori » dell’informazione e comunicazione e conoscenza , come già è avvenuto negli ultimi anni, con i Signori della vita (imprese agro-chimico-farmaceutiche), i Signori dell’energia (le imprese petrolifere, oggi i Signori del sole) ed i Signori dell’acqua (Coca-Cola, Nestlé, Veolia,…). La moneta mondiale privata dice che la lotta si sta traducendo in una vittoria dei secondi. La moneta mondiale digitalizzata privata pretende di aprire un nuovo libro di storia. Non penso che sarà un buon libro per l’umanità e la vita della Terra.

Occorre uscire dalla prigione in cui il sistema dominante ha chiuso il divenire della vita. E’ cio’ concretamente possibile ? Come, da chi ? Il seguito nel prossimo articolo.


 

Seconda parte. 
La moneta al servizio della vita

Trovare delle soluzioni alla (quasi) ultimata mercificazione e privatizzazione della moneta in un mondo regolato in toto o parzialmente dall’economia capitalista di mercato non è cosa semplice né facile. Non si tratta di cambiare le regole dell’illuminazione pubblica a Milano o a Shanghai, né di fissare nuovi criteri relativi all’autorizzazione a produrre ed usare fertilizzanti, pesticidi..per l’agricultura. Si tratta di modificare il sistema portante del funzionamento dell’economia mondiale. A queste parole, il virus dello scetticismo profondo sulle soluzioni si diffonde alla velocità del microsecondo. Quanto segue è un tentativo di dimostrare che la porta di un altro divenire resta aperta.

Un obiettivo di ribaltamento globale

Certo, è un obiettivo estremamente difficile da realizzare perché, anche se le soluzioni appropriate possono essere identificate, i detentori del potere non permetteranno ch’esse – “politically uncorrect” – siano adottate. Non vi sono mezzi termini. I processi conflittuali sono lunghi, incerti e vedranno coinvolte generazioni di gente e di popoli. Questo non significa che essi siano impossibili o rinunciabili. 

L‘obiettivo globale è liberare il divenire dell’ecologia e dell’economia dai principi e processi di mercificazione, privatizzazione e monetizzazione finanziaria speculativa10. L’obiettivo specifico è concepire e costruire a livello planetario un sistema monetario e finanziario mondiale pubblico (statale e non ). Un sistema di pensieri e di regole intrinsecamente funzionale ad una società politica fondata sul principo della salvaguardia, la cura e la promozione della comunità globale di vita della Terra. Per ”comunità globale di vita della Terra” si intende l’insieme delle specie viventi del pianeta (specie microbiche, piante, animali, esseri umani)11. Una visione della vita e del mondo liberata dai limiti e dalle derive dell’antropocentrismo.

Il percorso ‘iniziale’ da realizzare è triplice:

  • decostruire la finanza attuale per dare sicurezza al mondo, de-criminalizzare la finanza,
  • creare una moneta mondiale pubblica (propongo che essa sia nominata “Vita”)
  • demonetizzare i beni e servizi comuni pubblici mondiali essenziali e indispensabili per la vita

Decostruire la finanza attuale,
de-criminalizzare la finanza

La finanza attuale non è un buon sistema. E’ nociva al mondo, è nociva alla vita. Essa dice ”first money”, il resto è subordinato. Essa predica l’appropriazione e l’accumulazione private della ricchezza, della moneta. Elimina coloro che non sanno accumulare, soprattutto coloro che non sanno evadere le tasse. Agli evasori invece offre i paradisi fiscali. Essa è utilitarista: tutto è calcolato in termini di ROI (Return On Investment) e RONA (Return On Net Assets). La violenza è il meccanismo di base: non c’è tempo di occuparsi degli esseri umani, dei loro diritti, essi hanno il dovere di essere redditizi. Questo dovere è assoluto per quanto riguarda gli animali, le piante, le altre specie viventi. La finanza attuale alleva i giganti: occorre essere i più grossi, i più grandi, i più potenti ed alimenta la guerra, essendo il settore delle armi (produzione e commercio) diventato uno dei settori più redditizi sul piano finanziario, dopo l’informatica+robotica e l’industria farmaceutica. La finanza attuale si caratterizza per un alto livello di criminalizzazione: scandali dopo scandali, modi di funzionamento e attività illegali, riciclaggio di denaro sporco, corruzione….Essa è volatile, estremamente instabile allorché l’obiettivo principe, si dice, della politica monetaria e finanziaria è la stabilità dei prezzi, dei valori monetari, dell’economia…..Il lungo termine dei valori borsistici è la settimana (al massimo) Il breve termine si misura per frazioni di secondo, al millionesimo di secondo. La finanza ad alta frequenza ha eliminato il tempo umano ed il tempo sociale. La dissociazione tra la moneta e la vita e le attività economiche è enorme. La ricchezza prodotta dalla finanza ad alta frequenza non ha alcun senso. Last but not least, le enormi disuguaglianze in termini di ricchezza monetaria rappresentano il segno esterno più visibile del fallimento del sistema attuale12.

Per questo, è urgente e improcrastinabile: a) fermare le transazioni finanziarie ad alta frequenza, b) mettere fuori legge i paradisi fiscali, c) eliminare il segreto bancario, d) chiudere i mercati dei prodotti derivati, e) ristabilire la separazione tra le attività di risparmio e le attività di credito, f) scorporare i fondi pensione dai mercati finanziari speculativi, g) arrestare i meccanismi attuali dell’indebitamento specie pubblico, h) vietare alle società quotate in Borsa di essere proprietarie o gestionarie dei beni (e servizi) comuni pubblici mondiali essenziali per la vita.

Creare una moneta comune mondiale pubblica, “Vita”

Né il dollaro, né l’euro né lo yuan potranno salvaguardare e proteggere l’Amazzonia o le acque del Pianeta, per dare solo due esempi. Il dollaro, la moneta che addirittura afferma sulle sue banconote “In GodWe Trust”, la bramosia del dollaro e ciò che rappresenta, continuerà a spingere i signori della moneta a bruciare la foresta amazzonica, il polmone verde del Pianeta. Cosi avverrà anche per il Libra: i fiumi ed i laghi della Terra, le arterie vitali del Pianeta, saranno ridotti a secco o le loro acque non saranno più buone per la vita perché inquinate, contaminate. La Banca Mondiale (e filiali) non ha eliminato la povertà (come sta scritto nel suo logo). Anzi, ha contribuito a sostenere i processi di alimentazione dell’impoverimento dei più13.

Occorre inventare, concepire e promovere un nuovo sistema monetario mondiale nel quadro di un sistema economico e politico mondiale assennato, fondato su un nuovo rapporto tra giustizia sociale, economia plurale, finanza e tecnologia. Uno degli strumenti principali sarà una moneta mondiale nuova, dalle caratteritiche diverse da quelle delle monete attuali di cui la moneta mondiale digitale privata è un mezzo di accentuazione e aggravamento.

La moneta Vita sarà una moneta comune mondiale (MCM) creata da un’Assemblea Rappresentativa degli Abitanti della Terra (ARAT) e non dagli Stati, per cui essa non sarà l’espressione di un sistema di predominio di una o più potenze economiche e militari della Terra, come è oggi il caso del dollaro e/o dell’euro, nè del potere economico e tecnologico di un gruppo di imprese multi-nazionali private, come sarà il caso di Libra. La moneta comune mondiale non dovrà essere la moneta imposta dai potenti, come fu il caso per il sistema monetario finanziario creato dopo la seconda guerra mondiale o per il sistema monetario europeo che ha condotto alla nascita nel 2000 dell’euro. Le monete “comuni” dei potenti sono schiave delle lotte tra i potenti e delle crisi dei potenti. Esse non possono essere che uno strumento di sottomissione e di sfruttamento dei più deboli da parte dei più potenti.

E’ impossibile far creare Vita dagli Stati. Come descritto nella prima parte dell’articolo, essi sono prigionieri della loro (ambigua) sovranità nazionale. Lo stesso dicasi dell’ONU, anch’essa dipendente dalla sovranità degli Stati, come dimostra la struttura del Consiglio di Sicurezza dell’ONU il cui potere è in mano ai cinque membri permanenti dotati ciascuno del diritto di veto. La proposta che la MCM sia lanciata per iniziativa e dall’ARAT non è certamente la via più semplice, ma è una via obbligata se Vita deve esprimere la volontà comune di darsi uno strumento monetario al servizio e nell’interesse della comunità globale della vita della Terra, la cui istituzionalizzazione politico-giuridica sarà al centro delle battaglie politiche dei prossimi decenni.

In assenza di uno Stato mondiale, Vita vuole essere l’espressione pubblica della comunità globale degli abitanti della Terra in costruzione. Non si tratta di continuare nella tendenza in favore di monete “senza Stato”, della privatizzazione monetaria. E’ pero’ evidente che una comunità politica mondiale istituzionalizzata si tradurrà in un modello di Stato differente da quello dello Stato “nazionale”. La mondializzazione del politico, e della politica, inciderà molto sui concetti di potere democratico, di sovranità, di sicurezza (militare, economica, monetaria…), di responsabilità.

Perché la creazione di Libra da parte di 28 potenti imprese mondiali private, di una moneta che vuole essere uno strumento di governo dell’economia mondiale senza, vuoi contro, l’intervento degli Stati, è accettata come un fatto normale, quasi inevitabile, e la creazione di Vita da parte di un centinaio o più di organizzazioni rappresentative della comunità degli abitanti della Terra sarebbe irrealista, improponibile? Forse perché nel primo caso si tratterebbe di soggetti potenti contro i quali è difficile lottare, nel mentre nel secondo si tratterebbe di soggetti senza reale potere politico economico?

L’assemblea rappresentativa degli abitanti della Terra proporrà altresì la creazione della Banca Comune Mondiale (BCM), ben diversa dall’attuale Banca Mondiale + Fondo Monetario Internazionale. La BCM sarà messa sotto l’autorità ed il controllo di un Consiglio di Sicurezza Monetario e Finanziario della Terra (COSMO-T).

L’insieme delle quattro proposte (MCM, BCM , COSMO-T e ARAT) dovrebbero fare l’oggetto di una fase definitoria preparatoria nell’ambito di una Agorà degli Abitanti della Terra sulla Moneta e la Finanza che potrebbe essere organizzata fine 2022-inizio 2023 ad opera di un comitato promotore composto da alcune maggiori organizzazioni politico-istituzionali, socio-economiche e culturali (religiose, artistiche)14.

Demonetizzare i beni e servizi comuni pubblici mondiali essenziali e indispensabili per la vita

Uno dei principi fondatori del nuovo sistema monetario e finanziario mondiale deve essere l’abbandono della monetizzazione e della mercificazione dei beni comuni pubblici mondiali essenziali e indispensabili per la vita (servizi correlati inclusi). La loro definizione e selezione darà luogo ad ampie e lunghe discussioni e diatribe. L’esperienza degli ultimi 50 anni dimostra, però, che è possibile identificare un numero piuttosto ristretto di beni comuni pubblici mondiali e evitare la banalizzazione attuale della vita secondo cui tutto (o quasi tutto) può essere concepito e vissuto come un bene comune ( locale e/o nazionale e/o mondiale) . La mia proposta, per avviare il percorso di costruzione, è di considerare BCPM l’energia solare, l’aria, l’acqua, le sementi, le foreste, la conoscenza, la sicurezza. Si vedrà negli anni /decenni successivi cosa e come cambiare, alla luce dell’esperienza mondiale. Come si noterà, la demonetizzazione dei BCPM menzionati è giustificata e necessaria perché detti beni sono strettamente relazionati al mondo dei diritti umani universali15.(6) In quanto tali, non possono essere mercificati e privatizzati, non sono oggetto di scambi commmerciali. Sia i costi che i benefici della loro disponibilità e fruizione non possono essere misurati ai prezzi di mercato. Nel loro caso, v’è l’obbligo della loro disponibilità e accessibilità universali, per tutti, che solo la collettività istitutionalizzata puo’ garantire e di cui la collettività deve farsi carico sul piano degli oneri, grazie alla fiscalità ed alla mutualità.

Certo, i diritti “costano” ma non allo stesso modo e secondo gli stessi criteri dei beni e servizi “mercanzie” non essenziali e indispensabili per la vita. Pertanto, il corollario alla base della proposta della demonetizzazione sta nel principio che – come dimostrato dal sistema del welfare scandinavo – è preferibile per la collettività fornire i beni e servizi comuni collettivi legati ai diritti umani, secondo regole chiare e giuste, che dare denaro alle persone e alle famiglie per comprare sui mercati gli stessi beni e servizi mercificati e privatizzati.

Per questo, i principi e le pratiche sociali imposti dai gruppi dominanti dei paesi ad economia capitalista di mercato non sono pertinenti né accettabili. Mi riferisco al principio della monetizzazione della natura, consacrato nella risoluzione finale del Terzo Vertice Mondiale della Terra nel 2012),16 e alle pratiche di misura dette “Environmental Costs and Benefits Assemment” applicate in particolare nel campo dell’acqua.17

Demonetizzare i beni (e servizi correlati) essenziali per la vita significa che la loro proprietà, gestione ed uso saranno messi fuori dai meccanismi di mercato e che il loro valore non sarà determinato in termini monetari dal loro valore di scambio o di uso utilitario ma fissato come valore sociale collettivo rispetto a una serie di criteri relativi al loro contributo alla vita. Esistono dei criteri che consentono, per il momento, pur nel contesto di una economia capitalista di mercato, di definire e misurare un prodotto (bene e/o servizio) in quanto bene comune18. Un grande lavoro concettuale e operativo d’innovazione politico-economica e sociale ci attende. La demonetizzazione è possibile.

Demonetizzare significa altresi che detti beni e servizi non potranno essere bancarizzati, come invece accade oramai da anni nelle società dette “sviluppate” per i beni naturali19. Significa, infine, che la loro responsabilità non puo’ essere che pubblica (abbandono quindi dei PPP) a carico di soggetti pubblici (dal locale al mondiale). Le transazioni tra i soggetti pubblici potranno essere operate ricorrendo ad una moneta comune mondiale “interna”, VitaDue. Si tratterebbe di una moneta “parallela “ non in contanti destinata a favorire un’economia cooperativa e mutualista dei BCPM non sottomessa alle logiche finanziarie dei mercati concorrenziali.

Nel mondo ci sono alcune migliaia di monete dette “locali”, “complementari”, volte a facilitare la gestione e l’accesso a servizi di prossimità, a bisogni comuni, alle attività dei comuni e delle amministrazioni pubbliche, alle piccole e medie imprese. Nel contesto generale di una economia capitalista di mercato competitiva, il loro sviluppo e ruolo è rimasto ed è destinato a restare marginale20. In un mondo che mira a sradicare le cause delle inuguaglianze e dell’impoverimento, a eliminare le guerre, a promuovere uno sviluppo sostenibile radicalmente diverso da quello dettato dalla crescita del PIL, le strategie interrelate di decostruzione della finanza attuale, di creazione di una nuova moneta comune mondiale al servizio della vita, di demonetizzazione dei BCPM e di diversificazione monetaria, rappresentano un insieme di percorsi di costruzione di un altro divenire del mondo ricco di prospettive incoraggianti e condivise.

Perché il mondo non puo’ e non deve appartenere ai più forti, furbi, aggressivi, individualisti, conquistatori.

RICCARDO PETRELLA
professore emerito
dell’Università Cattolica di Lovanio (B)


1 Il Libra è stato lanciato dall’ Associazione Libra, un’associazione senza scopo di lucro di diritto privato svizzero di cui Facebook fa parte anche attraverso una sua filiale creata a tal scopo, la Calibra. Sono membri dell’Associazione :

  • specialisti delle blockchains : Anchorage, Bison Trails, Coinbase, Xapo ;
  • reti di pagamento : Mastercard, PayPal, PayU, Stripe, Visa ;
  • società di capitale di rischio Andreessen Horowitz, Breakthrough Initiatives, Ribbit Capital, Thrive Capital, Union Square Ventures ;
  • operatori telecom : Iliad, Vodafone Group ;
  • società di vendita online : Booking, eBay, Farfetch, Lyft, Mercado Pago, Spotify, Uber e, persino, 
  • ONG : Creative Destruction Lab, Kiva, Mercy Corps, Women’s World Banking.

Inutile sottolineare l’importanza e la potenza d’influenza mondiali delle imprese menzionate.

2 Sarebbe più corretto parlare di «Stati, nazionali» anziché di «economie». Ciò, pero’, non è possibile perché oggi il Libra non è creato da uno Stato ma, su iniziativa di una impresa, da soggetti privati «globali», per di più unicamente «statunitensi» .Come vedremo più avanti nel testo, già l’euro non è stato creato da uno «Stato» europeo. In queste condizioni è più pertinente usare il termine « economie ».

3 Già negli anni ’90 , il Gruppo di Lisbona aveva messo l’accento sugli aspetti critici dell’abbandono da parte del sistema monetario e finanziario imperante della funzione di garantire il legame tra risparmio ed investimento e aveva lanciato la parola d’ordine «Disarmare la finanza».
Cfr. Emilio Fontela,: “The Era of Finance, Proposals for the Future”,
Futures, London, 1998, vol. 30, N° 8, pp. 749-768.

4 A prova di quanto affermato, ricordiamo lo scandalo del LIBOR (London InterBank Offered Rate) scoperto nel 2012. Sei delle 12 banche mondiali che stabiliscono quotidianamente il tasso di sconto (il costo) del capitale fecero un patto tra loro per convenire in anticipo e all’insaputa delle altre banche il tasso di sconto prima della sua fissazione ufficiale, guadagnando cosi molto denaro a scapito soprattutto dei risparmiatori . Furono condannate, ma nel 2015 scoppiò un altro scandalo, lo Swissleak, dovuto alla britannica HSBC una delle banche ree del LIBOR. La HSBC organizzò, a partire dalla Svizzera , un sistema di evasione fiscale e di riciclaggio di denaro sporco su 100 miliardi di euro relativi a più di 16 mila conti bancari. Da notare che a seguito dello scandalo, è stato deciso nel 2017 di abbandonare il LIBOR solo a partire dal 2021.

5 L’insieme dei processi descritti è ricordato nel mio Riccardo Petrella, Per una nuova narrazione del mondo, EMI, Bologna, 2007. Di grande utilità è la lettura dell’importante e ultimo lavoro di Luciano Gallino, Finanzcapitalismo. La civiltà del denaro in crisi, Einaudi, Torino, 2011.

6 Sull’esproprio del «popolo» da parte della «nazione» , ho scritto in dettaglio in Riccardo Petrella, Nel nome dell’umanità, Il margine, Trento, 2016.

7 Vedere il già citato lavoro di Luciano Gallino e il lavoro pioneristico realizzato da più di 20 anni dalla rete mondiale CADTM (Campagna per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo) sulla natura, le cause, le conseguenze dell’indebitamento generale nel mondo e le soluzioni possibili. Cfr www.cadtm.org/

8 E’ la tesi espressa dal Governatore della Banca centrale belga, Pierre Wunsch, intervista rilasciata a Le Vif, settimanale belga, n° 30, 25 luglio 2019, pp. 49-50 .

9 Si tratta di un argomento utilizzato dal governatori della Banca Centrale del Regno Unito Mark Carney. Da parte sua il ministro francese delle finanze Bruno Le Maire ha affermato che “è fuori questione” che la Libra sia autorizzata “a diventare una moneta sovrana. Non può e non deve accadere“. 

10 Ecologia, da oikos logos = discorsi/pensieri sul luogo di vita. Economia, da oikos nomos = regole del luogo di vita, della casa.

11 Il concetto di comunità globale di vita della Terra è stato ripreso ampliamente nella enciclica di Papa Francesco Laudato si’… (24 maggio 2015) w2.vatican.va  

12 Questi aspetti sono trattati in maniera più estesa e complementare in Riccardo Petrella, Il diritto di sognare. Le scelte economiche e politiche per una società giusta, Sperling & Kupfer, Milano, 2004 e Nel nome dell’Umanità, Edizioni Il margine, Trento, 2017, pp.292-97.

13 Oramai, sono rimasti in pochi gli economisti ed i politici che negano l’aumento notevole delle inuguaglianze, a livelli incredibili, in seno e tra i paesi del mondo.

14 Una prima Agorà degli Abitanti della Terra si è tenuta a Sezano/Verona nel dicembre 2018. Essa ha approvato una Carta degli Abitanti della Terra con 13 principi e 16 proposte di azioni prioritarie di cui tre, in particolare, riguardano la finanza e la moneta. Vedi figure 1 e 2 di La Carta degli Abitanti della Terra. Verso un Patto dell’Umanità. Rapporto finale, 2019, http://audacia-umanita.blogspot.com/

15 Il legame diretto tra beni comuni pubblici mondiali e diritti umani universali costituisce, a mio avviso, una delle caratteristiche chiave della definizione dei BCPM. Tipico esempio: il bene comune pubblico mondiale acqua e il diritto universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari. Vedi RAMPEDRE (Rapport Mondial Permanent sur le Droit à l’Eau) sezioni «Qu’est-ce que le droit à l’eau?» e «Les obligations découlant du droit à l’eau», www.rampedre.net

16 Cfr.https://sustainabledevelopment.un.org/content/documents/733FutureWeWant.pdf il documento finale del Terzo Vertice della Terra, Rio+20, 2012

17 Mi riferisco alle azioni promosse dall’UNEP (United Nations Environment Program), l’OCSE, e la Commissione europea dell’UE fin dagli anni 2000 in materia di valutazione monetaria dei costi e benefici dell’ambiente per meglio definire sul piano finanziario le priorità dello “sviluppo sostenibile”.

18 Cfr la matrice di 17 criteri proposta da Christian Felber in L’economia del bene comune, Edizioni Tecniche Nuove, 2015

19 La bancarizzazione dell’acqua (tramite per esempio “la Borsa dell’acqua”) è stata sperimentata su vasta scala in California per lottare contro la penuria dell’acqua sempre più grave. I risultati non sono stati affatto all’altezza delle attese e delle promesse. La via del mercato e della finanziarizzazione non è più la via maestra per le autorità californiane, ma quella della regolazione restrittiva severa degli usi dell’acqua nell’interesse della vita di oggi e delle generazioni future.

20 Sulle monete “locali”, “complementari”… indispensabile la lettura dell’opera pionieristica del belga Bernard Lieater, in particolare, Bernard Lietaer e Margrit Kennedy, Monnaies régionales. De nouvelles voies vers une prospérité durable, éd. Charles Léopold, 2008.

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