Ci scrivono



Lettera dei vescovi brasiliani del Maranhao a tutta la società

Don Flavio Lazzarin è un prete mantovano che opera da molti anni in Brasile, nel Maranhao. 
Ci ha fatto pervenire questa lettera dei vescovi di quella regione.
E’ un messaggio esemplare rivolto a tutti.

 

Al popolo di Dio e a tutte le persone di buona volontà  
“Giustizia e pace si abbracceranno” (Sal. 85,11)
Sono ancora vive in noi la forte emozione e il dolore provocati dagli ultimi avvenimenti nello stato del Maranhão – la morte violenta di Ana Clara, bambina di sei anni che morì dopo aver avuto il suo corpo bruciato negli attacchi agli omnibus; i crudeli assassini nel complesso penitenziario di Pedrinhas; il clima di terrore e timore vissuto nella città di S. Luis. La nostra società sta diventando sempre più violenta. Noi pensiamo che questa violenza sia il risultato di un modello economico- sociale che si sta costruendo. L’aggressione è presente nell’espulsione del contadino; nella concentrazione delle terre nelle mani di pochi; nello sgombero dei quartieri poveri e delle periferie delle nostre città; negli alti indici di lavoratori che vivono in situazioni di estremo sfruttamento, nel lavoro schiavo; nello sterminio dei giovani; nell’auto distruzione per le droghe; nella prostituzione e nello sfruttamento sessuale; nel disprezzo (mancanza di rispetto) dei territori degli indigeni e degli abitanti dei chilombi; nell’uso predatorio della natura.
Questa cultura della violenza, alleata alla morosità della Giustizia e all’assenza di politiche pubbliche, ha come risultato le carceri piene di giovani, in maggioranza neri e poveri.
Il nostro sistema carcerario non rieduca questi giovani. Al contrario, la carcerazione si è trasformata nell’università del crimine. Non ci restituisce cittadini recuperati, ma persone nella maggioranza ancora più frustrate che vedono nella vita del crimine l’unica soluzione per il proprio futuro. Viviamo in uno stato che sradicò la febbre aftosa del bestiame, ma non è capace di eliminare antichi mali come la lebbra, la tubercolosi e la leishmaniosi. È vero che la ricchezza nel Maranhão è aumentata. È però accumulata nelle mani di pochi, mentre cresce la diseguaglianza sociale. Gli indici di sviluppo umano restano tra i più bassi del Brasile. Non è questo lo stato che Dio vuole. Non è questo lo stato che noi vogliamo! Come discepoli missionari di Gesù, siamo impegnati, insieme a tutte le persone di buona volontà, nella costruzione di una società fraterna e solidale, senza diseguaglianze, senza esclusioni e senza violenza, dove “la giustizia e la pace si abbracceranno”
(Sl 85,11).
La cultura dell’amore e della pace, che tanto desideriamo, è un dono di Dio, ma è anche nostro impegno. Noi, vescovi del Maranhão, convochiamo ai fedeli cattolici e a tutte le persone che cercano un mondo migliore a realizzare un gesto concreto nel prossimo 2 febbraio, come espressione del nostro impegno con la giustizia e la pace. In questo giorno, festa della presentazione del Signore, luce del mondo, e di Nostra Signora delle Candele, chiediamo che si realizzi in tutte le comunità una camminata silenziosa alla luce delle candele in occasione della celebrazione. Le persone impegnate in questa causa e quelle che non potranno partecipare alla celebrazione, suggeriamo di accendere una candela davanti alla propria abitazione, come segnale del proprio impegno in favore della pace. Invocando la protezione di Nostra Signore, Regina della pace, preghiamo affinché lo Spirito ci orienti ad assumere la nostra responsabilità sociale e politica per costruire una società di sorelle e fratelli che convivano nell’uguaglianza, nella fraternità e nella pace.

Dom Armando Martin Gutierrez, Dom Carlo Ellena, Dom Élio Rama, Dom Enemésio Lazzaris, Dom Franco Cuter, Dom Gilberto Pastana, Dom José Belisário Da Silva, Dom José Soares Filho, Dom José Valdeci Santos Mendes, Dom Sebastião Bandeira Coêlho, Dom Sebastião Lima Duarte, Dom Vilsom Basso, Dom Xavier Gilles de Maupeou d’Ableiges.

 

Centro di formazione di Maranhão, 15 gennaio 2014


 

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