Ricordiamo Dino Fabiani (3)
Un castagno.
Uno fra mille,
di una grande foresta,
…ma troppo simile a noi.
Forse…
Ma sì, parla la sua faccia
e quelle braccia alzate, e la tunica.
E’ lui… è Francesco, tornato fra noi
che canta, in una notte di luna piena:
“Laudato sie, mi Signore
Cun tucte le tue creature…
specialmente per messere lo frate Sole…
per sora luna e le stelle…
per frate vento… per sora acqua…
la quale è molto utile e preziosa e casta.
Oppure… potresti essere anche…
un direttore di orchestra,
che dirige una grande sinfonia.
Sì ! La nona!
Tu al centro, il direttore,
la grande orchestra: i mille castagni come te,
il grande coro: le cince, i grilli, le formiche, il vento,
le voci soliste: le tortore, il cuculo e gli usignoli.
E’ nuovo “inno alla gioia”.
Oppure… un disoccupato:
“Cristo non ce la faccio più”
Oppure… “taci, non vedi che affoghiamo?”
Oppure… un indignato:
“Se ci vuoi bene, liberaci dai violenti
e dai prepotenti di questo mondo”.
Oppure… un maratoneta…
“Evviva!”
Oppure… uno che canta a voce spiegata:
“O sole mio…” o “Volare …”
Oppure… un sogno di libertà:
“Va pensiero sull’ali dorate”
Oppure… voce di uno di un grande coro:
“nostra patria è il mondo intero,
nostra fede la libertà…”
Oppure… solo un castagno
che canta, insieme a Francesco:
“Laudato sie mi’ Signore
per le castagne nostre figlie
che per secoli alla povera gente
han tolto la fame”.
Oppure…
Ma dunque non sei Francesco?
Allora dimmi: ma tu chi sei?
Rispose: “Ogni albero è una creatura viva
che parla, che grida, che canta:
son la voce di tutti questi
che ci vuoi vedere tu, e di altri ancora”.
Sì! Ora tutto è chiaro:
Tu “voce della foresta” e nostra immagine.
La faccia rivolta alle stelle
e invito a unirci all’immenso coro.
Allora canta, canta, canta!
Canteremo insieme: facci sognare.
La tua voce e la nostra,
nel vento.
Dino Fabiani