Ricerca di nuove strade (2)


 

Pinerolo, 27 febbraio 2016

Emmanuele, Alessandro, Andrea e Gianluca,
carissimi fratelli e compagni di cammino,

prima di tornare in Brasile, dove mi aspettano degli incontri teologici e diversi ministeri, vorrei ringraziarvi di tutto cuore per questo vostro gesto ministeriale e profetico che fate in questa Quaresima. Senza dubbio, come la Dabar biblica, parola che si fa vita, questo vostro gesto è un anticipo dell’ Exsultet , annuncio della Pasqua di Gesù, che oggi si manifesta come Crocifisso-Risorto nelle tante tende dei migranti, rifugiati e profughi di questo mondo crudele.

La rapida visita che vi ho fatto in quel pomeriggio di mercoledì fu per me una grazia divina e mi ha confermato nel cammino della fede e della speranza. Ho potuto constatare il vostro coraggio e principalmente la chiarezza della vostra opzione evangelica, che è alla base di tutto questo cammino. Porterò al Brasile e ai miei compagni/e della Associazione dei Teologi del Terzo Mondo la vostra profezia che ci anima tutti/e.

Ringrazio Dio che, come mi avete detto, il vostro vescovo è stato capace di rispettare la vostra decisione e capirla. Grazie a Dio, questo pastore ha ascoltato per lui la parola che Gesù ha detto a Pietro: “Simone, ho pregato per te, perché tu confermi i tuoi fratelli” (Lc 22, 32). Purtroppo, non si può contare sulla solidarietà umana e cristiana da parte di tutti i fratelli nel ministero presbiterale. Sembra che si sentano più eredi dei dottori della legge e dei sacerdoti del tempio di Gerusalemme che dei profeti biblici. Infatti, Amasia, sacerdote di Betel, in relazione al profeta Amos, i sacerdoti del tempio di Gerusalemme contro Geremia hanno iniziato una “tradizione.” E secondo Giovanni, dopo l’inizio del ministero di Gesù, i sacerdoti e dottori di Gerusalemme “inviarono dei leviti e funzionari del tempio per interrogare, vigilare e bloccare la profezia di Gesù (Gv 1, 19 ss).

Fino a oggi, dei funzionari ecclesiastici che vivono in un sistema poco democratico usano degli argomenti democratici quando si tratta di soffocare la profezia. Certamente, pensano che Gesù doveva consultare almeno i discepoli e gli amici prima di cenare con le persone considerate di mala vita o fare una votazione comunitaria se dovevano o no perdonare la donna adultera o comunicare con la samaritana… È importante sia noi che voi, in ogni momento, rivedere se non stiamo cadendo nella tentazione del clericalismo. Ma, siamo ecclesiastici e clericali quando ci fermiamo sulle posizioni di potere e di privilegi. Il vostro cammino non è questo. La vostra lettera rivela una visione del mondo; è un grido profetico importante. Non vi preoccupate se non avete fatto un lavoro scientifico o uno studio sociologico documentato sulla realtà. Non è questo il linguaggio dei profeti. Sono dei uomini di Dio che gridano quello che vedono.

Alcuni vi criticano dicendo che volete mettervi in mostra. Non siete voi che avete scelto questo. È lo stesso Spirito di Dio. Paolo ha scritto ai Corinzi: “Dio ci ha messo, a noi apostoli, come spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini” (1 Cor 4, 9).

Mantenetevi fermi nel vostro cammino. In altri tempi, i dottori della legge hanno fatto le stesse accuse e obiezioni a Monsignore Oscar Romero in El Salvador e a Don Helder Camara, il mio vescovo in Brasile e a Samuele Ruiz, il vescovo degli indios in Chiapas, profeta in questi giorni riabilitato da papa Francesco nel suo viaggio in Messico. Restate tranquilli. State in buona compagnia.

E che il Dio della pace che trasse dai morti il grande pastore delle pecore, il Signore nostro Gesù, vi benedica e vi faccia compiere la sua volontà, facendo egli in noi ciò che è gradito agli occhi suoi, per Gesù Cristo, nostro Signore ” (Ebrei 13, 20-21).

Il vostro fratello
Marcelo Barros


Share This