Narrazioni della parabola di Piero (14)


Piero ha sempre avuto un gran patrimonio di espressioni del viso: riusciva a comunicare con lo sguardo ma soprattutto con i sorrisi. Con il suo volto, prima che con le parole, sapeva manifestare preoccupazioni o indignazione rispetto a ciò che accadeva intorno: momenti complessi della Chiesa, inquietanti vicende politiche, involuzioni sociali. Il primo sorriso lo avevamo incrociato quel maggio 1997 quando, pur consapevole di un impegno non trascurabile, aveva benevolmente accettato di diventare il “prete” del Comunità del Carmine.

Nel suo cammino di sacerdote, così come in quello umano, civile, politico e relazionale ha sempre fatto scelte con entusiasmo, coerenza, disponibilità. Ha scelto percorsi complessi e faticosi, come la lunga e faticosa è stata la sua esperienza di operaio, avviata per condividere le condizioni di una sua convinta appartenenza. Ha testimoniato il Vangelo costruendo salde trincee a difesa degli ultimi. La sua mitezza, la sua umanità e il suo spirito di servizio, unite alla determinazione nel difendere le sue scelte di vita, ne hanno fatto una guida preziosa nei ventiquattro anni di esperienza e condivisione nella Comunità, oltre che un riferimento formidabile per le tante persone che ha incontrato.

Giorgio SILVANI
(Comunità del Carmine)


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