Bergamo, 27 aprile 2013 / gli interventi (1)
Le testimonianze che seguono sono quelle che ci siamo scambiati tra pretioperai e amici nel giorno precedente il convegno, a partire dallo stesso tema: la Parola.
Riportiamo un testo importante dalla Dei Verbum, il documento del concilio Vaticano II a cui si sono ispirati i nostri lavori. In esso si sottolinea che la relazione tra Dio e gli uomini (e analogamente, la Chiesa) avviene non secondo il modello della “istruzione”, teso a creare dipendenza e sottomissione, ma nella forma di “dialogo”, mentre l’obbedienza diventa “capacità di ascolto”. Anzi addirittura si dice che Dio si rivela agli uomini “come ad amici…per invitarli e ammetterli alla comunione con sé”.
Ecco il testo:
“Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura (cfr. Ef 2,18; 2 Pt 1,4). Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile (cfr. Col 1,15; 1 Tm 1,17) nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr. Es 33,11; Gv 15,14-15) e si intrattiene con essi (cfr. Bar 3,38), per invitarli e ammetterli alla comunione con sé. Questa economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto. La profonda verità, poi, che questa Rivelazione manifesta su Dio e sulla salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la Rivelazione” (DV 5).
Crediamo che nelle testimonianze riportate non sia difficile riscontrare uno stile che, esprimendo il legame tra parola e vita, lasci trasparire il modello comunicativo che viene raccomandato come stile per testimoniare la rivelazione. Dietro ci stanno vite vissute nella condivisione con altri esseri umani. Da lì si ascolta la Parola tentando di renderla visibile nel quotidiano
Schema dell’introduzione
proposto all’inizio dell’incontro PO-amici
Itinerario di questo triennio (2013-2015) : La Parola (DV) – la Chiesa (LG) – la Chiesa nel mondo (GS), tre delle quattro Costituzioni che fanno parte dei documenti del Concilio Vaticano II. Ad esse ispireremo i nostri Incontri e Convegni.
In mezzo ci stanno i 50 anni di vita che abbiamo trascorso. E’ il libro (della vita) che dobbiamo leggere. E’ il nostro pozzo da cui cavare l’acqua. E’ anche la possibilità di un bilancio della nostra vita. Un po’ un ricongiungimento col nostro punto di partenza. Perché i PO in Italia sono in gran parte figli del Concilio.
In questa giornata ci scambiamo la parola sulla Parola. Le poche cose che dirò servono da motore di avviamento perché emerga la presenza della Parola nella nostra vita, dentro la nostra storia di vita.
Vi sono i tre aspetti legati alla Parola: incatenata – liberata – e che ci libera. Possiamo spaziare dando il nostro contributo
Vi sono, poi, i diversi contesti di vita, di esperienze, di incontri:
+ l’ambito del lavoro,
+ nelle lotte sostenute
+ nella nostra solitudine,
+ nella preghiera
+ nello studio
+ tra di noi e nelle piccole comunità a cui abbiamo partecipato,
+ nella liturgia
+ parola ascoltata e parola pronunciata
+ nella chiesa – nelle chiese
+ tra le parole di uomini e donne
+ nella dimensione laica della vita
+ nella relazione uomo – donna
+ in questo mondo con le sue tragedie e iniquità
+ ……
Parola incatenata: esempi
+ Ricordate il nostro convegno (del 1975 credo) “contro l’uso antioperaio della fede”. Ideologia che l’avvolgeva, mentre gli altri venivano accusati di ideologismo
+ Il clericalismo: uso strumentale della parola (anche in buona fede)
+ La parola soffocata dall’organizzazione ecclesiastica
+ La pretesa di esserne depositari unici, mentre noi abbiamo scoperto che Gesù ci ha preceduto là dove non c’era traccia di chiesa.
Parola liberata
+ La scoperta dell’Evangelo nella nostra vita
+ La povertà, in tutti i sensi infedeltà comprese, in condizione di nudità dinanzi la parola
+ La parola nelle piccole liberazioni (lavoro, solidarietà, condivisione…)
La Parola ci libera
+ Scriptura crescit cum legente (la parola cresce con colui che la legge). Il dinamismo della parola nel nostro libro della vita
+ L’esperienza del perdono ricevuto
+ Ci libera dalle illusioni e ci dà energia per non arrenderci dinanzi alle delusioni
+ “Ti rendo lode Padre perché …hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelaste ai piccoli.
+ nella lotta per la giustizia, condividendo con gli altri
+ nel lungo cammino del post-concilio e nei rapporti difficili con l’apparato ecclesiastico
+ nel guardare la storia dal basso e nell’agire politico
+ per il superamento delle paure e dello smarrimento nella solitudine
+ nello sperare contro ogni speranza diventando segno di speranza in mezzo alle disperazioni
Roberto Fiorini