10 giugno 2017 / Bergamo
TERRA E POPOLI. FUTURO PROSSIMO
Interventi e risonanze (11)


 

Dopo avere ascoltato dagli amici la ricchezza di spunti sul tema della natura, mi permetto di accennare a un esperienza vissuta in questi giorni appena trascorsi in una valletta di Vertova, collocata in Val Seriana a poca distanza da Bergamo.
Un tratto di natura ancora abbastanza incontaminata, riscoperta accompagnando una famiglia con bambino di cinque anni, risalendo passo passo il ruscello di acqua limpida che fiancheggiava il sentiero, osservavo il bambino che si soffermava a raccogliere sassi di diversi colori che facevano da sfondo al ruscello. Si fermava ammirato a osservare i movimenti delle rane e dei pesci (piccole trote) che si divertivano sguazzando nelle pozze di acqua cristallina dove il ruscello sembrava sostare il suo scorrere allegro sulle pietre levigate da tempi lontani.
Impressionanti sorprese riservava la vegetazione che si distendeva sui fianchi e che ogni tanto sorprendeva con fiotti di acqua sorgiva.

Osservavo il volto del bambino incantato e divertito.
Tanto stupore e quanti perché!
È stato un viaggio condito con dialogo e interrogativi.

Per fortuna quella valletta intanto rimane intatta, nonostante ci siano stati tentativi di costruire sbarramenti per uso energia che avrebbero stravolto un giardino botanico naturale
Osservare, guardare, stupirsi, meravigliarsi nella scoperta della natura è un invito a noi adulti a riassaporare ciò che è considerato scontato, ovvio . Apprendere a scoprire il mistero della natura con gli occhi dei bambini, veri eredi di questo stupendo tesoro, che ci è dato in prestito.
Re-imparare a stare nella natura e nell’ambiente in cui siamo immersi e di cui siamo composti, vivendolo come dono e non solo come pretesto e tornaconto individuale o di gruppo.

Papa Francesco ce lo ricorda bene nella sua lettera Laudato si’: essere capaci di aprirci allo stupore per la bellezza della terra che è casa comune per tutti i viventi.
Chi scrive questa lettera dice “Vieni con me, guarda e ascolta cosa sta accadendo alla nostra casa comune. Ogni volta che tu la usi per i tuoi interessi, invece che custodirla e coltivarla, mostra i segni della violenza, dello sfruttamento del suo uso sconsiderato”.

Stupirsi e contemplare ciò che la natura ci offre mettendoci nei panni dei bambini.
Usciamo dalle aule, lasciamo i banchi – diceva Don Lorenzo – e mettiamoci in mezzo alla natura.
Barbiana: una perla immersa nella natura selvaggia. Le lezioni a Barbiana spesso avvenivano all’aperto sotto un pergolato.

Alcuni anni fa, seduto sull’erba, incantato, ascoltavo, l’amico Santì nella baita di Visgna Vaga, dove si trovava con la mandria.
“Quando apro gli occhi all’alba, sto un momento in silenzio, accovacciato sul giaciglio, e ascolto la sinfonia della natura che si sveglia, gusto il profumo di genziana e di muschio, ancora umidi di rugiada, ascolto gli uccelli cantare e rincorrersi, odo i fischi delle marmotte che si preparano a prendere il sole in gruppo.
“Intanto l’acqua dalla sorgente scende fresca e limpida nel ruscello. E godo perché, pur dovendo iniziare una giornata di fatica, mi sento avvolto dalla natura che mi è amica e sorella.
“E mi ripara dalle sorprese amare, quando infuria il vento e la tempesta sembra frantumare tutto ciò che ho gustato”.

Questa è una lezione di vita.
E allora mi piace ricordare le parole della Carta della Terra, riprese dal papa stesso:

“Possa la nostra epoca essere ricordata
per il risveglio di una nuova riverenza per la natura,
per la risolutezza nel raggiungere la sostenibilità
per accelerare la lotta per la giustizia e la pace
e per la gioiosa celebrazione della vita”.

Adriano Peracchi


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