10 giugno 2017 / Bergamo
TERRA E POPOLI. FUTURO PROSSIMO
Interventi e risonanze (3)


 

Il quadro allarmante e allarmato che è stato presentato sulla Rivista “Pretioperai” trova facile riscontro nella piccola realtà dove mi trovo a vivere.

Il nostro territorio sta diventando un esteso e unico vigneto e le irrorazioni a mezzo elicottero che anni addietro venivano fatte su qualche collina del trevigiano – successivamente proibite – si evolvono ora in trattamenti che arrivano dentro le case ormai circondate dai filari.
La campagna e la collina non è più sinonimo di aria buona.
Un espandersi della produzione di viti che trova facile consenso tra la gente dal momento che la produzione di prosecco è diventata l’unica remunerativa per chi si dedica ai campi. Si va delineando il demenziale progetto europeo che assegnerebbe all’Italia la sola produzione di vino e agrumi.
Una monocultura che espone a inevitabili tracolli e ammazza la biodiversità. Stanno diminuendo gli allevamenti data la non remunerativa coltivazione di mais, soia, foraggi e altre tradizionali coltivazioni.
Una marcia senza veleni – contro i pesticidi – si è fatta l’altra domenica dalle nostre parti. Tremila persone, centoventi associazioni, un comitato composto da gruppi di base, dicono di una coscienza che va crescendo. “Per i nostri bambini” era lo slogan di mamme, Wwf Terre del Piave, Liberi da veleni, Fare rete.
“Siamo cittadini tagliati fuori dal processo democratico. Se un territorio dev’essere vocato ad processo produttivo, va pianificato, se ne valutano i rischi, le ricadute sul territorio, sulla salute, sull’ambiente e si prendono le contromisure. Non si può pensare solo in termini economici. Diciamo basta all’assalto alla diligenza. E i nostri politici non devono pensare solo ai voti. Per definirsi tali devono guardare al futuro. Un parroco dei Servi di Maria portava la sua adesione alla marcia affermando: “Spetta a noi aver cura del nostro territorio.”
La sparuta presenza di un parlamentare, due consiglieri regionali e due sindaci dice la necessità di un cammino per maturare una visione sulla sostenibilità in agricoltura. Quattro le proposte avanzate:

  1. Evitare l’uso di pesticidi attivando controlli e sanzioni adeguate
  2. Strumenti di controllo e salvaguardia del territorio per evitare sbancamenti, deturpazione del territorio e possibili discariche abusive
  3. Togliere gli incentivi economici alle produzioni intensive
  4. Sostenere l’agricoltura biologica e la costituzione di biodistretti nel rispetto della biodiversità e delle tipiche produzioni locali

Alla Comunità Europea si chiede di vietare il glifosato, di riformare le procedure di approvazione di pesticidi e di ridurre il loro uso.

Pirogassificatore
Già da tempo si è mobilitato nei comuni del circondario un movimento contrario alla costruzione di un (per ora) pirogassificatore con numerose manifestazione e relativa raccolta di firme. Ci sono stati pronunciamenti contrari anche di Sindaci e Amministrazioni Comunali. Si aspetta il pronunciamento del Tar.
Ricordo pure una piccola battaglia di poche famiglie vicine a Vistorta contro la gestione di un depuratore consortile dei comuni a monte della Frazione.
Vi facevano confluire di tutto con odori e inquinamento dei corsi d’acqua sempre con la copertura dell’amministrazione comunale che ha in gestione l’impianto e della stessa Arpav regionale.
Solo il Tribunale ha potuto rimettere la gestione del depuratore entro i limiti delle proprie competenze.

 

Benito Introvigne


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