Sguardi e voci dalla stiva (1)
Nella settimana di preghiera per l’unione dei cristiani, condivisa nel gennaio scorso, il tema centrale è stato la schiavitù. Le riflessioni e preghiere sono state predisposte dalle comunità cristiane della regione dei Caraibi. La schiavitù è problema mondiale. La globalizzazione funziona anche sotto questo aspetto. Ce ne rendiamo conto leggendo le brevi riflessioni che riportiamo. Esse seguivano immediatamente i testi delle letture bibliche scelte. Noi le riportiamo in successione. Simboli scelti da utilizzare nelle celebrazioni erano la Bibbia e tre catene. Il testo biblico base è stato scelto da Esodo 15, 1-21: il canto della liberazione..
Nota: La regione caraibica si estende dalle Bahamas al nord fino al Suriname, Guyana e Guyana francese al sud, e dalle Barbados ad est fino al Belize (Centro America) ad ovest. La comune identità della regione si fonda tanto su motivi geografici, quanto su una storia condivisa di colonialismo, sfruttamento e resistenza contro la dominazione straniera, quanto, infine, su un comune tessuto culturale.
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Dopo essere diventata la prima “Indipendent Black Republic” Haiti estese ospitalità ad altri popoli schiavi alla ricerca della libertà. I tempi recenti hanno portato severe difficoltà economiche agli haitiani, molti dei quali hanno dovuto lasciare le loro case affrontando viaggi pericolosi nella speranza di una vita migliore. In molti casi hanno trovato inospitalità e barriere legali. Il Consiglio delle chiese dei Caraibi si è impegnato nella difesa contro queste nazioni che stanno restringendo o privando gli haitiani del diritto di cittadinanza.
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Il traffico di esseri umani è una delle moderne forme di schiavitù in cui le vittime sono forzate o indotte con l’inganno nello sfruttamento sessuale, nel lavoro minorile e nel traffico di organi per il profitto degli sfruttatori. È un’industria globale, multimilionaria e costituisce un dramma crescente anche nella regione caraibica. Le Chiese riformate dei Caraibi si sono unite al Council for World Mission e al Caribbean and North American Council for Mission, allo scopo di educare le comunità cristiane a porre fine alla piaga del traffico di esseri umani.
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Molte chiese nei Caraibi condividono la preoccupazione per la realtà della pornografia, soprattutto via internet. La pornografia ha conseguenze distruttive per la dignità umana, particolarmente per gli adolescenti e i giovani. Come la schiavitù, distrugge gli esseri umani nell’intimo, intrappola chi ne sviluppa dipendenza e danneggia le relazioni d’amore integrale.
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Nella regione caraibica, la violenza è un problema cui le chiese devono rispondere. Vi è un allarmante numero di omicidi, molti dei quali provengono da abusi di violenza domestica, guerra tra bande e altre forme di criminalità. Vi è anche un crescente tasso di autolesionismo e suicidio in alcune parti della regione.
L’economia dei Caraibi è sempre stata fondata sulla produzione di materie prime per i mercati europei e quindi non ha mai potuto autosostenersi. Di conseguenza, il prestito finanziario internazionale è divenuto importante per lo sviluppo. La richiesta di questo prestito ha imposto una riduzione sulle spese dei trasporti, dell’istruzione, della salute e di altri servizi pubblici, che ha conseguenze più dure sui poveri. La Conferenza delle chiese dei Caraibi ha lanciato un’iniziativa per affrontare l’attuale crisi del debito nella regione e per venire in aiuto ai poveri attraverso reti di sostegno internazionali.
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ll cambiamento delle norme bancarie internazionali continua ad avere un impatto negativo sul mercato e sul commercio dei Caraibi e minaccia la sopravvivenza economica di molte famiglie. Diventa sempre più difficile per la popolazione caraibica lavorare all’estero per spedire soldi alle proprie famiglie. Le chiese dei Caraibi hanno introdotto il movimento Credit Union per permettere ai poveri di avere accesso alle finanze per attività economiche.
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Nei Caraibi, la famiglia continua ad essere ferita dall’eredità della schiavitù e da nuovi fattori quali l’emigrazione dei genitori, i problemi finanziari e la violenza domestica. Di fronte a questa realtà le chiese dei Caraibi stanno lavorando per garantire sostegno alle famiglie, sia quelle mononucleari che quelle allargate.
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Le chiese dei Caraibi lavorano insieme per guarire le ferite all’interno del Corpo di Cristo nella loro regione, che sono un retaggio della colonizzazione. La riconciliazione spesso richiede pentimento, riparazione e riconciliazione delle memorie. Un esempio è l’atto di scuse e di riparazione tra battisti in Gran Bretagna e nei Caraibi. Come Israele, la Chiesa unita è chiamata ad essere sia segno che agente di riconciliazione.