— rivista n° 37-38 – 1997
Preti operai: stelle fisse? stelle cadenti? supernove?

I pretioperai italiani, che nel post-concilio hanno posto non pochi interrogativi alla chiesa e alla società sullo snodo fede-politica, sul ‘ruolo’ del sacerdote, sulle strettoie del sacro a fronte della libertà evangelica, sull’autonomia della politica…, stanno progressivamente e, sembra, ineluttabilmente calando di numero. Certo anche perché abbiamo privilegiato la ricerca di autenticità – per quel poco che riuscivamo e riusciamo ad esprimere – sulla garanzia della continuità istituzionale, deprivata di ogni provocazione. Ciascuno di noi sa di poter e dover vivere una sola esistenza, di poter e dover scrivere una propria parola nell’immenso libro della storia.
“Arrivati al capolinea”? “Fine di un’illusione”? “Mesto tramonto di utopia sessantottina”? Quante parole cretine ed inutili, dette da altri su di noi. Noi, di noi stessi, vogliamo parlare. E non possiamo, francamente, che parlare di vita.
Editoriale
- PO: stelle fisse? stelle cadenti? supernove? (GIANNI MANZIEGA)
Interventi
Ci scrivono
- Dai 4 mila metri delle Ande peruviane (GIOVANNI GNALDI)