rivista n° 64 – 2004

La fatica di vivere

Ogni tanto mi ritorna in mente un’immagine. Mi è stata suggerita tanti anni fa da W. Benjamin, il quale, a sua volta, l’aveva colta da Klee: Angelus novus è il nome dato a un suo quadro . L’angelo ha il volto rivolto al passato, ma con le sue ali distese è irresistibilmente risucchiato verso il futuro. Il suo sguardo è fisso sulle rovine e tragedie di cui è piena la storia, mentre il futuro che gli arriva dalle spalle continua anch’esso a diventare passato…
L’ Angelus novus è un modo di vivere nella storia: un andare incontro al futuro proibendosi di distogliere lo sguardo dalle macerie che si accumulano in successione. Ivi è contenuta una profonda verità della vita. Tutto sembra cospirare per il suo oblio, per la fuga verso panorami più ameni. Eppure solo tenendo fissi gli occhi sulle vittime è possibile amare la vita e sfuggire al rischio di essere preda delle illusioni e delle menzogne che svuotano l’essere umano, anche quello religioso, di ogni sostanza.
L’incalzare di alcuni eventi apparsi in rapida successione sulle pagine di cronaca inducono a fissare lo sguardo su tragedie quotidiane, ridotte per lo più a fatti individuali, quindi trascurabili, mentre hanno una valenza collettiva e sociale che una diffusa complicità tende ad occultare nella irrilevanza. Alcuni esempi di un dossier che ogni anno potrebbe riempire migliaia di pagine.

Abstract editoriale

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