INCONTRO NAZIONALE 2006 PO E AMICI

“A 40 anni dal Concilio: dov’è la Chiesa dei poveri?”

 

Carissimi,
ho ricevuto il vostro invito per l’incontro nazionale che, comunque già avevo appreso dalla rivista.
Quanto mi sarebbe gradito parteciparvi… Purtroppo l’età, già sono inoltrato negli ottanta e un “piccolo” segnale d’allarme (infarto) me lo impediscono.
Continuo a seguire con molto interesse la rivista che mi riporta ai bellissimi incontri degli anni passati ormai da tanto tempo e ancor vivi, per fortuna, in me.
Incontri di profonda e intelligente lettura della realtà, l’attesa di una certa presenza e auspicabile testimonianza della chiesa post-conciliare, l’incalzare dei fermenti di svolta e di sviluppo pullulanti in tutto il mondo, specialmente nel terzo mondo, degli anni ’70 in poi, i nomi dei “grandi “ della Teologia della liberazione (i Boff, Leonardo, Clodovis con Waldemar, Frei Betto, Sobrino ecc, le lotte per la liberazione e lo sviluppo dei popoli oppressi, i tanti nomi di grandi testimoni della nuova era, già passati alla nuova Gerusalemme, ai “Cieli nuovi e Terra nuova” (Helder Camara, Romero. Balducci, il nostro Sirio… e quanti altri), alcuni ancora viventi (Arns, Casaldaliga, i fratelli Cardenal il vescovo emerito di Goias ecc), i Preti Operai francesi, che ci hanno preceduti in questo cammino di ricerca. (Ho citato un po’ alla rinfusa, e parzialmente, così come mi passavano per la mente…).
Incontri di ricca interiorizzazione della Parola di Dio, riflessione e meditazione sulla “lettura storica e un po’ “deprecata” lettura politica del Vangelo…
Ed ora?… Guardandoci attorno, quanta pena… Nostalgia del passato? No.
Per quanto ho vissuto di ideali e per i quali continuo a vivere, incarnati, naturalmente, nella nuova realtà storica, quanta speranza mi ritrovo… quanto “ottimismo storico”, per dirla con il teologo Giulio Girardi, mi anima.
Scusatemi per la lungaggine, ma dovevo pur lasciar via libera a quanto sento dentro di me.
Vi auguro un ottimo incontro, prometto un ricordo nella preghiera e tanti affettuosi saluti con un forte abbraccio di un vecchio “prete operaio” dei tempi che furono…

Antonio Nigra

Ivrea, 25 aprile 2006


 

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