rivista n° 74-75 – 2007

Operare giustizia in un mondo ingiusto

Questo quaderno è in grandissima parte costituito da contributi dei partecipanti all’incontro tenuto nella primavera scorsa a Bergamo. “Operare giustizia in un mondo ingiusto” è un titolo intrigante e inquietante per noi stessi. Nonostante per tutta la vita, anche materialmente, ci siamo impigliati e scontrati in concrete situazioni di ingiustizia e quindi confrontati col “fare giustizia”, tuttavia ci rispecchiamo in una confessione che abbiamo sentito da Piero Montecucco: “Vi confesso che questa parola – “giustizia” – mi spaventa un po’, perché chiama in causa il mio credere e il mio vivere”.
È un tema in gran parte assente, possiamo dire desaparecido.
Tempo fa, conversando con un medico, al termine di una periodica visita di controllo, mi riferiva di un suo rimprovero indirizzato al parroco, verso il quale peraltro nutre molta stima: “Voi preti avete una grave responsabilità. Nella predicazione della domenica non parlate mai della giustizia e dei doveri ad essa connessi”.
Questa scomparsa viene sottolineata anche da Mario Signorelli nel suo intervento riportato in questo quaderno:

“Ho voluto in queste settimane cercare la parola giustizia, uno studio sulla giustizia, sulle riviste cristiane, ecumeniche, di un certo spessore, spaziando nei titoli di questi quindici anni, e sinceramente ne sono rimasto deluso. Non se ne parla. Ho avuto l’impressione che fosse un qualcosa che non è più di moda, che non ci riguarda, relegato ad altri ambiti”.

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