rivista n° 82-83 – 2009

La religione del profitto

Mentre stiamo ordinando il materiale per comporre il quaderno che avete tra le mani, si moltiplicano le notizie di lavoratori, di varie categorie, che reagiscono alla prospettiva dei licenziamenti seguendo l’esempio degli operai della INNSE. È il tentativo di sfuggire alla invisibilità imposta da una videocrazia che non ama questi tipi di spettacoli. E visto che in Italia le intimidazioni alla libertà di stampa si fanno sempre più concrete, ecco che la fantasia dell’on. Cazzola, presidente della commissione lavoro della Camera e responsabile del lavoro del Pdl, si spinge a minacciare di “spegnere le telecamere” su questi episodi. La sua risposta è il black-out: “la deriva della spettacolarizzazione delle lotte operaie va interrotta al più presto”.
In realtà queste forme di lotta sono solo la punta di un iceberg di una situazione grave che il governo fa di tutto per oscurare: “esistono centinaia di fabbriche presidiate dai sindacati per licenziamenti e chiusure, solo in pochi casi per disperazione gli operai scelgono gesti estremi, d’altronde imparano dalla politica che la spettacolarizzazione è la scorciatoia giusta.” (S. Camusso, CGIL).
La politica spettacolo. Mi pare che possa essere ben rappresentata da quello spot pubblicitario che mostra una marea crescente di gente che corre dietro al rotolone Regina che non finisce mai. Anche chi non lo rincorre è catturato in pieno da quella folla menata a spasso, fuori dal tempo, in una corsa senza fine e senza senso…

Abstract editoriale

Presentazione

Bergamo 2009: PO italiani

Bergamo 2009: PO europei

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