Interventi
Mi pongo dal punto di vista del quotidiano: è veramente qualcosa di bello buono quello che noi proponiamo alla gente?
Mi rifaccio all’esempio biblico dell’inizio, quando Eva guarda l’albero della vita, che era bello da vedersi e da gustarsi. Decide quindi di raccoglierlo e di mangiarlo.
A me questo sembra il paradigma di tutte le scelte che gli uomini fanno: ci si muove mai per autodistruzione o autolesionismo, ma sempre per qualcosa giudicata bella e buona. Non so se a voi risulta diverso, ma si è scelto la vita del prete operaio perché ritenuta buona e giusta, un sogno. Allora la domanda che mi pongo è questa: e’ veramente così bello e così buono ciò che noi proponiamo agli altri? Qualcuno si chiedeva prima qual era il suo progetto di vita. Lo si propone agli altri in modo che loro dicano: è bello ed è buono. Cristo entusiasmava la gente tanto che dicevano: “Tu solo e nessun altro ha parole di vita eterna”.
Oggi la gente ha tante proposte di vita, anche il berlusconismo è una di queste, oppure quella della Lega. Che vita propongono? “Stai bene tu, fatti i fatti tuoi e goditi la vita”. Qual è l’alternativa a queste proposte?
Io personalmente mi pongo questo interrogativo e lo propongo ai miei figli, ai ragazzi che incontro, alla gente con cui vivo. Come posso dire che quello che ti propongo è il più vero, il più buono, diversamente da quello che altri propongono? Qual è il bello che tu proponi perché l’altro ti possa dire: hai ragione, sono con te, abbraccio quello che tu mi proponi?
Qualche tempo va leggevo in un libro di esercitazione linguistica di mio figlio, le regole del buon venditore. In questo momento mi immagino come un venditore di qualcosa ad altri che devono comprare. Le regole del buon venditore sono tre:
Prima regola. Conoscere bene il proprio prodotto, ed io ho aggiunto: essere convinti della bontà del proprio prodotto. Non si vende merce avariata o fasulla.
Seconda regola: Essere brevi e incisivi nel discutere.
Quante cose la chiesa ci propone come regno di Dio. Devozioni a destra e manca, sotto e sopra. Ma l’unica cosa essenziale è : “Ama il tuo Dio e il tuo prossimo”. Più essenziale di così!
Terza regola: “Non stancarsi ai primi insuccessi e non perdersi d’animo quando la prima vendita non ha funzionato”.
Termino così e cerco di operare in questo senso, perché mi pare che quella è la sostanza.
Ne vale la pena tutto quello che Gesù ha rivelato agli uomini? È veramente una proposta appetibile e ne vale la pena lasciare quella per prendere altro?
Pippo Anastasi