rivista n° 95-96 – 2012

Che sarà… ?

“Che sarà…?” è un titolo che evoca canzoni lontane. Una di queste così comincia: “Paese mio che stai su la collina…”. E’ il canto di un giovane che se ne va dal suo paese addormentato verso un dove che non sa. Ma deve andare. Il suo era un antico paese steso sul dorso di una collina…
“Che sarà…?” oggi è la domanda che lanciamo in un panorama più ampio: il nostro paese, anzi l’Europa o ancora il pianeta intero. Vi è una domanda di futuro, perché il futuro è a rischio.
E come per incanto, lo sguardo rivolto in avanti attiva la memoria di appelli uditi in altri momenti della vita. Viene in mente il Messaggio di Einstein all’umanità, nel gennaio del 1955: «Noi rivolgiamo un appello come esseri umani a esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto». Era lo scienziato che con acuto realismo si appellava a una coscienza etica corrispondente alla nuova universalità, necessaria per l’era atomica nella quale si era entrati.
Ma già nel 1929 Sigmund Freud scriveva: «Gli uomini hanno adesso talmente esteso il loro potere sulle forze naturali, che giovandosi di esse sarebbe facile sterminarsi a vicenda, fino all’ultimo uomo. Lo sanno, donde una buona parte della loro presente inquietudine, infelicità, apprensione».
Un tempo vi erano catastrofi gravi o malattie infettive che mietevano vittime a non finire, e lo stato di penuria che rendeva fragili nei confronti del freddo, della fatica. Senza contare le guerre che non sono mai mancate

Abstract editoriale

Editoriale

Sguardi dalla stiva

Il Vangelo nel tempo

Ricordiamo

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