Seconda parte del
CONVEGNO DI BERGAMO 2011

4)  Testimonianze di vita vissuta

 

 
Vi esprimo alcune riflessioni che mi accompagnano in questo nostro incontro.
Miccoli diceva che la chiesa subisce condizionamenti dalla storia. Anche se si difende, essa viene comunque modificata. Noi per scelta abbiamo voluto lasciarci guidare dalla storia. La scelta del lavoro operaio e le scelte che, di volta in volta, continuiamo a fare sono determinate proprio dalla nostra volontà di lasciarci guidare dalle vicende della storia umana, che noi leggiamo come “segni dei tempi”.
La relazione con le persone è fondamentale. Quello che ha detto Luca mi ha fatto rivivere l’emozione che provavo, durante il primo anno da prete nella periferia di Voghera. Vedevo gli operai che tornavano a casa dal lavoro a gruppi, in bicicletta, e avvertivo la distanza, l’impossibilità di relazionarmi veramente con loro. Come sottolineava Armido, davvero la relazione con le persone, l’amicizia è fondamentale nella nostra vita. Tutto quello che facciamo è sempre orientato a costruire relazioni positive con le persone.
Condivido l’osservazione di Giovanni Bruno che la chiesa dovrebbe lasciare i poteri del mondo, senza creare altri poteri. Personalmente sono certamente interessato al discorso del Concilio che viene rinnegato e si cerca di annullarlo. Però vivo le vicende della chiesa istituzione con un certo distacco. Mi sento più coinvolto nella vita sociale e in quella che possiamo chiamare “chiesa dal basso”, soprattutto in due direzioni. Da un lato nel campo della solidarietà e del volontariato, dove sono impegnato in associazioni laiche, che non hanno una connotazione religiosa. Nella Consulta comunale del Volontariato, collaborano tutte le associazioni di volontariato, laiche e cattoliche, come la Caritas. Personalmente ho sempre scelto di dare il mio contributo nel volontariato laico, dove si trovino a casa loro persone di ogni cultura, credo politico e religioso.
L’altro aspetto è il dialogo interreligioso. E’ una iniziativa legata ad una parrocchia della città, che ospita gli incontri, partita con la Giornata del Dialogo cristiano-islamico e che ora si è allargata ai rappresentanti di altre fedi: baha’ì , buddisti, cristiani ortodossi e sick. L’intento è sempre quello di allacciare relazioni, creare momenti di incontro tra diversi, per conoscersi e comunicarsi qualcosa delle proprie esperienze di vita e di fede. Piccoli semi di dialogo e di pace che forse potranno crescere nel tempo per nuovi stili di vita nella nostra società.

Piero Montecucco


 

Share This