rivista n° 121-122 – 2018

Il destino dell’umanità

Nel secolo scorso ci sono giunte le immagini del pianeta azzurro osservato dalla luna. Colpisce guardarsi dal di fuori, immersi in spazi infiniti, e tutti insieme. Da questo punto di vista le nostre abissali distanze dagli altri, le frontiere di divisione qui sulla terra, sono ridotte a miniature invisibili.
Sempre nel secolo scorso, lo sviluppo del potere tecnologico ci ha condotto a consegnare in mani umane la capacità di autodistruzione totale della nostra biosfera. Era la prima volta che succedeva da quando gli umani erano comparsi. L’apocalittica che prima apparteneva al linguaggio mitologico è diventato messaggio scientifico. E in qualche parte del mondo esistono dei bottoni che, se premuti, possono davvero scatenare l’apocalisse totale.
Ma c’è ancora di più. Il normale andamento innescato da quella che chiamiamo la civiltà occidentale, il sistema di produzione e di consumo, che in maniera tentacolare si è diffuso come vincente in tutto il mondo, si rivela sempre più insostenibile per il pianeta.
Il recente documento dell’Onu-IPCC (International Panel on Climate Change) afferma che se i paesi della Terra non prenderanno provvedimenti per limitare i gas serra, il riscaldamento globale potrebbe superare la soglia di 1,5 gradi, rispetto al periodo pre-industriale, già nel 2030.
Anche con un +1,5°C gli impatti saranno pesanti e in alcuni casi irreparabili: alterazione delle precipitazioni, intensificazione e prolungamento dei periodi di siccità e delle inondazioni, innalzamento del livello del mare, distruzione di ecosistemi e scomparsa di biodiversità, aumento di fenomeni estremi…

In questi giorni a Katowice, cuore dei bacini carboniferi polacchi, è in corso COP 24, la ventiquattresima conferenza mondiale organizzata dall’ONU sul clima. “La minaccia posta all’umanità dai cambiamenti climatici non è mai stata così grave e questo deve spingere la comunità internazionale a fare molto di più”. È quanto ha detto il Segretario esecutivo della Convenzione quadro Onu sui cambiamenti climatici (UNFCCC), Patricia Espinosa, aprendo i lavori della conferenza. La presenza di negazionisti del problema, Trump per gli USA a cui si aggiunge Bolsonaro, nuovo presidente del Brasile, diventa un duro ostacolo a dare efficacia al precedente accordo di Parigi del 2015. Mentre le emissioni globali di CO2 sono di nuovo aumentate nel 2017…

Abstract editoriale

Editoriale

Il destino dell’umanità (Roberto Fiorini)

Memorie per un futuro
convegno di Bergamo 2018

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