— rivista n° 123-124 – 2019
Tavola dei beni comuni

“Cuore di pietra” non è il nome di un capo indiano d’America come Toro Seduto o Cavallo Pazzo. Credo di poter escludere a priori che qualcuno desiderasse per sé un tale nome. Cuore di pietra lo troviamo nella Bibbia ebraica, precisamente in Ezechiele. E’ il profeta che parla a nome di Dio: «vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò a voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne». Nella Bibbia la parola cuore sta ad indicare quella che noi chiamiamo coscienza. Cioè il luogo delle scelte e decisioni responsabili di un essere umano.
Con “cuore di pietra” il profeta indica la condizione di decadenza del popolo di Israele a cui si riferisce: da un lato la caduta nell’idolatria, con il pervertimento religioso e la degenerazione che si è strutturata; dall’altro il fallimento etico-sociale con la prevaricazione dei più forti sui più deboli che arriva sino allo spargimento di sangue come conseguenza dell’ingiustizia. Il Siracide, un libro sapienziale della Bibbia lo desccrivee in questo modo: «Il pane dei bisognosi è la vita dei poveri, toglierlo a loro è commettere un assassinio. Uccide il prossimo chi gli toglie il nutrimento, versa sangue chi rifiuta il salario all’operaio». E’ l’ingiustizia strutturata che si fa pensiero dominante e prassi diffusa.
“Cuore di pietra” dunque non indica soltanto la condizione di un singolo individuo, ma anche e soprattutto un costume sociale, un modo di ragionare e di strutturare i rapporti sociali, economici, politici.
Questa figura del cuore di pietra mi è stata risvegliata dalla descrizione che Il recente rapporto Censis fa degli italiani. UtiIizza il termine “cattivi” per qualificare i nostri concittadini, in preda a «una sorta di sovranismo psichico prima ancora che politico», che «talvolta assume i profili paranoici della caccia al capro espiatorio, quando la cattiveria – dopo e oltre il rancore ‒ diventa la leva cinica di un presunto riscatto e si dispiega in una conflittualità latente, individualizzata, pulviscolare»…
Abstract editoriale
Editoriale
Frammenti di vita
- L’arte di vivere (Gianni Alessandria)
- Pensieri invernali (Mario Signorelli)
- Segni del tempo e dei tempi (Mario Signorelli)
- Essere sapienti in tempi di follia (Flavia Laurenti)
Sguardi e voci dalla stiva
- Miscellanea (Luigi Consonni)
- Il razzismo è una piaga sociale (Associazione Mamme per la pelle)
- Gli studenti in cattedra (Roberto Fiorini)
- Il riscaldamento climatico e le ragioni dell’economia (Pier Paolo Galli)
- No ai robot killer (Egidio Lucchini)
- Della ignoranza (Alessandro Monicelli)
Il Vangelo nel tempo
- Commento ai testi del Vangelo di Luca (Roberto Fiorini)
- “Ho osservato la miseria del mio popolo…” (Veronica Barini)
- I poveri, sacramento del peccato del mondo (Giorgio Bersani)
Ricordiamo
- Roberto Sardelli, prete di periferia (Mario Signorelli)
Bergamo 2019
Proposte di lettura
- La prefazione al libro di Petrella “Nel nome dell’umanità” (Roberto Savio)
- La prefazione a “L’esperienza cristiana dell’Isolotto” (Comunità dell’Isolotto)
Ci scrivono
- Freschezza e attualità dei contenuti della rivista (Daniele Bettoni)
- Lettera dal carcere (C.D.L.)